La BCE non ha avvertito l’urgenza di discutere ulteriori misure di stimolo monetario
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Ritenendo che l’economia europea si stia sviluppando in linea con lo scenario di base prospettato nella primavera di quest’anno. Inoltre, non si sono verificati grandi cambiamenti nelle proiezioni economiche presentate alla Banca Centrale dai governi. La BCE ha fatto di tutto per sottolineare che altri – quindi i governi europei – dovrebbero iniziare ad aiutarla fornendo maggiori impulsi. Durante la conferenza stampa, Mario Draghi ha addirittura letto la dichiarazione del G20 dello scorso weekend, nella quale i leader mondiali si sono impegnati a compiere tutte le azioni necessarie per stimolare una crescita economica globale sostenibile e inclusiva.

Forse la BCE sta dicendo ai mercati di capitali che per loro i confini della politica monetaria sono ormai in vista. Sono i governi europei a dover fornire ora altri impulsi all’economia. L’unica promessa che la Banca Centrale può fare è dire che eviterà un ridimensionamento del bilancio, quindi l’inasprimento della sua politica monetaria. La BCE ritiene che la ripresa europea stia avvenendo a un ritmo regolare e soddisfacente. Se ci si aspetta di più, conviene bussare a un’altra porta.

Se ne può concludere che i tassi di interesse sono e rimarranno bassi, ma non sono destinati ad andare molto più giù. Se i governi europei avranno il coraggio di attuare politiche di bilancio più espansive, le aspettative inflazionistiche nell’Eurozona potrebbero essere riviste al rialzo.

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