La BCE ha pubblicato le proprie priorità per il 2017 concernenti la vigilanza degli enti creditizi
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L’attenzione è rivolta principalmente ai rischi fondamentali fronteggiati al momento dalle banche, tra cui la necessità di adattarsi a condizioni finanziarie quali la debole crescita economica nell’area dell’euro e le incertezze geopolitiche gestendo nel contempo le attività finanziarie preesistenti. La Vigilanza bancaria della BCE si concentrerà quindi sui rischi legati ai modelli imprenditoriali e alla redditività, sul rischio di credito (con particolare riguardo ai crediti deteriorati) e sulla gestione dei rischi. Queste aree rientravano già tra le priorità del 2016, ma per ciascuna di esse saranno ora approfonditi nuovi ambiti.

“La vigilanza bancaria è un settore dinamico. Il mondo in cui viviamo è mutato, come pure il contesto economico e regolamentare. Esamineremo più da vicino gli effetti derivanti per gli intermediari dalla Brexit, dal settore della tecnofinanza e dalle attività bancarie esternalizzate”, ha affermato Danièle Nouy, Presidente del Consiglio di vigilanza della BCE.

La BCE si soffermerà inoltre su specifiche classi di attività, adottando un nuovo approccio basato sulla combinazione di indagini in loco e a distanza, ad esempio nel caso dei prestiti a imprese del settore marittimo. In aggiunta, la funzione di vigilanza intraprenderà una nuova analisi tematica per fare il punto delle attività esternalizzate dalle banche e verificare come queste gestiscano i relativi rischi. È possibile che tali iniziative richiedano più di un anno.

La BCE concluderà anche diverse analisi tematiche già avviate, che riguardano fra l’altro il potenziale impatto dello standard internazionale di rendicontazione finanziaria IFRS 9 sulle banche e sulla loro aderenza ai principi stabiliti dal Comitato di Basilea in materia di aggregazione e segnalazione dei dati sui rischi. Lo standard, applicabile agli strumenti finanziari, entrerà in vigore nel 2018.

È inoltre in corso un’analisi mirata dei modelli interni tesa a valutare l’adeguatezza dei modelli interni di primo pilastro, utilizzati dalle banche per calcolare i requisiti patrimoniali minimi previsti per legge. L’esercizio comprende i rischi di credito, di mercato e di controparte; le relative verifiche in loco prenderanno il via nel primo semestre del 2017.

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