La brusca discesa dell’obbligazione ad Agosto è stata innescata dall’escalation delle tensioni commerciali tra Cina e Stati Uniti

La disputa tra le prime due economie mondiali e i rischi che questa comporta si conoscono ormai da tempo. Sono stati in cima alla lista delle preoccupazioni di economisti e investitori dalla fine del 2018 e il parere è unanime nel ritenere l’imposizione di dazi negativa per la crescita globale, sebbene l’impatto effettivo rimanga incerto. Un cosiddetto, known-unknown.

Per la maggior parte di quest’anno, gli Usa – soprattutto tramite l’account Twitter del presidente Trump – sembrano aver assunto la posizione d’attacco, definendo l’agenda e i termini che un possibile accordo dovrebbe seguire. Questo schema è cambiato in agosto, quando la Cina ha recuperato la palla dando il via a una sorta di tennis. Ha alzato l’asticella con successo andando a imporre dazi sulle importazioni dagli Stati Uniti, ma poi hanno subito un ace. Lasciando che il renminbi si svalutasse nei confronti del dollaro (almeno temporaneamente), Pechino ha turbato i mercati, evocando ricordi dell’estate 2015. Con questa politica di gioco duro seguita da un certo arretramento la Cina ha alzato i toni e agli occhi del mercato per lo meno sono salite le possibilità che si realizzino i temuti rischi di ribasso.

Obbligazioni governative alle stelle, ma quanto durerà?

Sembra sempre di più che l’unico vincitore di questo ping-pong siano le obbligazioni governative. L’intensificazione del battibecco ha beneficiato i bond governativi portandone la domanda alle stelle: agosto ha visto i Treasury Usa (3,6%) toccare il rendimento totale più elevato dal novembre del 2008, con i Gilt britannici a un livello addirittura superiore (3,8%). Anche in Europa si sono registrati bassi rendimenti su livelli record, con il trentennale tedesco sceso in territorio negativo per la prima volta nella storia. Con la Federal Reserve a puntare il dito sulle tensioni commerciali quali primo rischio di ribasso, la reazione del mercato non è stata particolarmente sorprendente.

E’ possibile che i titoli di stato governativi ripetano questa performance? E’ difficile che accada, ma è anche improbabile che avvenga un capovolgimento. In questo testa-a-testa tra Trump e Xi, nessuna delle due parti sembra intenzionata a dare forfeit. L’inasprimento della retorica potrebbe protrarre ulteriormente la partita e fino a che non si arriverà a un vincitore saranno i bond governativi a vestire la corona.

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