La rinascita di Yahoo passerà da una massiccia operazione di snellimento
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È questo il destino di Yahoo: lo storico marchio, uno dei primi dell’era di Internet, tra qualche mese non esisterà più e lascerà il posto ad Altaba. Quando? Al closing dell’operazione con Verizon, che l’anno scorso ha messo sul piatto 4,8 miliardi di dollari per rilevare la società guidata da Marissa Mayer. Abbiamo detto Mayer? Bene, scordatevi la sua posizione attuale di Ceo di Yahoo, perché l’ex dirigente di Google sarà uno tra i tanti a lasciare definitivamente la travagliata azienda di Sunnyvale quando l’acquisizione da parte di Verizon sarà conclusa. Con lei se ne andranno, da quanto si apprende da un documento ufficiale depositato presso la Sec, anche il cofondatore di Yahoo, David Filo, oltre a Eddy Hartenstein, Richard Hill, Jane Shaw e Maynard Webb.

Il board di Altaba sarà molto più snello, perché composto da soli cinque executive invece degli 11 precedenti: Tor Braham, Eric Brandt, Catherine Friedman, Thomas McInerney e Jeffrey Smith. Il presidente del board sarà Brandt, già chief financial officer di Broadcom. Braham e Smith sono invece i nomi indicati da Starboard Value, l’investitore attivista che in passato aveva aspramente criticato il lavoro della squadra di Marissa Mayer.

Ma il mutamento di Yahoo, come detto, sarà più profond perché riguarderà soprattutto il suo core business. Basta sviluppo di soluzioni tecnologiche, dopo aver ceduto le parti del business legate a Internet, Altaba diventerà a tutti gli effetti una investment company. Ecco quindi che a rimanere in portafoglio saranno le quote, rilevanti, in Yahoo Japan e nel colosso cinese dell’e-commerce Alibaba.

Infatti, come sottolineato dal Wall Street Journal, il nome Altaba è una fusione delle parole “alternate” e “Alibaba”. Analizzando le tipologie di business in cui è impegnata oggi Yahoo, si capisce il perché del cambio di nome. Secondo dati snocciolati dal Wsj, che ha ripreso il lavoro fatto da Ken Sena, analista di Evercore Isi, solo il 10 per cento del valore di mercato dell’azienda è da attribuire ai prodotti per il Web.

La componente principale (61 per cento del valore) riguarda la quota di azioni in Alibaba, a cui poi si deve aggiungere un 13 per cento legato alle azioni di Yahoo Japan. Ma non è detta l’ultima parola, in quanto la decisione finale su tutta l’operazione spetta al diretto interessato, vale a dire l’acquirente Verizon. La telco, alla luce degli impressionanti attacchi hacker contro Yahoo rivelati solo di recente, potrebbe ancora rovesciare il tavolo e sfilarsi dalla trattativa. La possibilità a questo punto appare remota, ma non si può mai sapere.

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