La situazione delle banche europee pesa sull’azionario dei paesi sviluppati
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Nonostante la ricaduta economica della Brexit, al momento, sia stata limitata, il nostro indice di fiducia composito globale suggerisce che l’attività economica rimane debole. Guardando oltre il breve termine, in Degroof Petercam Am riteniamo che il rischio di un prolungato periodo di crescita lenta e bassi tassi di interesse sia reale, sullo sfondo di un rafforzamento delle tendenze demografiche sfavorevoli e di una minore capacità di accumulazione di debito. Di contro, registriamo una crescente consapevolezza circa la necessità di una politica di bilancio più espansiva, che potrebbe tradursi in un rafforzamento dell’attività economica e in un più elevato tasso d’inflazione, pur in presenza di dichiarazioni vaghe in merito a una possibile attuazione. Nonostante i bassi prezzi delle materie prime, riteniamo che gli effetti di base causeranno un innalzamento dell’inflazione con l’avvicinarsi della fine dell’anno, anche se al momento le pressioni inflazionistiche di base sembrano destinate a rimanere abbastanza modeste, favorendo il mantenimento di una politica monetaria globale particolarmente allentata. La conferenza di Jackson Hole di quest’anno è stata piuttosto deludente, visto che non ha portato con sé importanti novità dal punto di vista della politica monetaria. Da tempo sosteniamo come non vada ritenuto certo un apprezzamento del dollaro, opinione che fino ad ora ha trovato conferma. Continuiamo a ritenere improbabile un significativo rialzo dei livelli correnti: nonostante l’ultimo deprezzamento, il dollaro appare ancora piuttosto caro in una prospettiva teorica di lungo periodo. Ciò detto, nuovi indizi che confermino la propensione della Fed a un ulteriore rialzo dei tassi potrebbero portare a un rafforzamento del biglietto verde nei prossimi mesi.

Le asset class su cui puntare

  • Le obbligazioni societarie Investment Grade in Euro. I tassi nominali delle obbligazioni emesse dalle società con buon merito creditizio sono ai minimi storici, ma, poiché consideriamo limitati i rischi di default grazie alla solidità dei fondamentali e ai bassi tassi di finanziamento, il nostro orientamento verso un restringimento degli spread rimane inalterato.
  • Le obbligazioni governative dei paesi emergenti in valuta locale. I premi al rischio rimangono elevati e compensano l’investimento, mentre gli investitori sono ancora sottopesati. Inoltre, alcune banche centrali dei paesi in via di sviluppo hanno margine per attivare misure di stimolo monetario, qualora le circostanze lo richiedano.

 

Le asset class da sottopesare

  • Le obbligazioni governative. La mancata adozione di ulteriori misure di stimolo da parte della Bce ha disatteso le attese del mercato che prospettava l’ampliamento del programma di acquisto di titoli da parte di Francoforte. La crescita globale rimarrà moderata e l’inflazione è destinata a muoversi al di sotto degli obiettivi.
  • L’azionario dei mercati sviluppati. L’impatto della Brexit è limitato nel breve periodo e nel medio termine i suoi effetti non sono ancora chiari fin quando non verranno definite chiaramente le modalità di uscita del Regno Unito dall’UE. Permane l’incertezza politica, dovuta anche al referendum costituzionale italiano di dicembre. Ciò, assieme ai problemi del settore bancario (collegati all’appiattimento della curva deitassi), contribuisce a mantenere elevato il premio al rischio per l’azionario europeo.

 

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