La Vigilanza sui mediatori creditizi fino al 30 giugno 2014 ancora in mano a Banca d’Italia. E’ un bene o un male?

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La vigilanza sui mediatori creditizi in materia di trasparenza e di antiriciclaggio, rimane un compito della Banca d’Italia almeno fino al 30 giugno di quest’anno.

In effetti non è una sorpresa, infatti non era possibile che l’ O.A.M. con tutti i compiti che doveva svolgere per far partire l’attività di gestione dei due albi , potesse contemporaneamente attivare per la fine del 2013 la vigilanza sui mediatori creditizi, infatti solo a metà di quest’anno l’organismo aveva potuto, con la nomina del responsabile dell’ufficio vigilanza, procedere alla preparazione della “ procedura per la trattazione degli esposti “ e conseguentemente ad organizzare i relativi uffici , questo infatti è un primo atto concreto per contrastare il fenomeno dell’abusivismo nelle due professioni.

Inoltre per procedere ad una concreta forma di vigilanza sul campo, si doveva provvedere ad assumere del personale, cosa che solo ora si sta  facendo, per poi formarlo in un arco di tempo ragionevole.

I mediatori creditizi, fra operativi e non operativi  attualmente sono circa 250 e gestiscono una massa di circa 6.000 collaboratori, su questi soggetti, ma anche per gli agenti in attività finanziaria sta operando, sia per conto dell’O.A.M., che per conto della Banca d’Italia. La GdF effettuando i primi controlli di vigilanza, per cui in effetti l’attività non sta subendo particolari ritardi.

I “ rumors”  del mercato, insieme a quello che leggiamo  purtroppo sempre più frequentemente, sui quotidiani locali, ci riportano casi che, anche partendo da azioni di contrasto alla criminalità organizzata o all’usura, rivelano contatti fra operatori abusivi e istituzioni finanziarie legali. Tali contatti, sono sempre facilitati da carenze o mancanza  delle funzioni di controllo o mancato rispetto delle procedure di controllo antiriciclaggio.

Alcune associazioni di categoria, si sono di recente lamentate per questo spostamento dei termini  del passaggio delle competenze di vigilanza sui mediatori da Banca d’Italia ad O.A.M., asserendo che tale rinvio avrebbe rallentato l’azione di contrasto all’abusivismo nella professione. Personalmente non posso che essere in disaccordo con questa tesi, pur essendo un fautore di una concreta ed effettiva azione di vigilanza sulle categorie di operatori del settore finanziario, tutte nessuna esclusa, non credo che per questo si debba affrettare l’attribuzione di tali compiti all’O.A.M. se tale struttura non è ancora in grado di svolgerli efficientemente, (avevamo già l’UIC che lo faceva solo sulla carta) e ritengo che la Banca d’Italia non sottovaluti il problema.

Inoltre sono curioso di verificare se l’istituzione di una procedura per la trattazione degli esposti sarà concretamente utilizzata dagli operatori del settore. Personalmente sarei scettico, troppo spesso nel passato della storia del settore finanziario ed assicurativo si è preferito tacere anzichè denunciare. Un pò tutti i soggetti hanno preferito accomunarsi alle tre famose scimmiette (io non vedo , tu non  senti, egli non parla), ma naturalmente sarò felice di sbagliarmi.

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