Con l’educazione digitale formare 50 milioni di bambini costerebbe 4 milioni di euro
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«Negli anni Novanta – ha spiegato César Alierta, ex presidente di Telefonica– siamo entrati in una nuova era, quella della rivoluzione digitale, che produrrà più sviluppo di quella industriale». E mettendo a confronto queste nuove opportunità con le diseguaglianze tra zone del mondo, César Alierta ha spiegato che, se un ragazzo avrà la possibilità di studiare almeno un anno, potrà godere del dieci per cento di opportunità in più: “circa il 47% dei bambini dell’Africa subsahariana abbandoneranno la scuola prima di finire il ciclo di istruzione primaria e la percentuale femminile è il doppio di quella maschile”.

 

Ma anche in Europa la percentuale di giovani disoccupati tra i 17 e i 24 anni è in grande crescita. Nel contempo, però, solo in Spagna sono richieste duecentomila persone con competenze digitali: “io stimo che nei prossimi tre anni, il 65% dei bambini troveranno lavoro in professioni che ora non esistono, per questo dobbiamo attivare programmi di formazione per dare ai giovani malawiani le stesse opportunità che ha un ragazzo di Berlino o New York”.

 

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