Mercati creditizi: ‘tempesta perfetta’ sarà inevitabile

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Una correzione dei mercati creditizi mondiali sarà inevitabile, secondo la maggior parte dei trader in bond societari

Crescono i timori tra i grandi investitori, secondo cui ormai gli unici punti interrogativi a cui dare risposta sono il tempismo e i catalizzatori.

Sono i risultati principali di un sondaggio riportato dal Financial Times e pubblicato dall’International Capital Market Association, che ha interpellato tutta una serie di operatori nei mercati del debito fisso europeo.

“In pratica l’intero campione di trader vede una correzione all’orizzonte”, si legge nel report.

La fase negativa dovrebbe partire in concomitanza con la fine del programma di quantitative easing e con il crescere dei rischi geopolitici.

I cicli di mercato del genere non sono nulla di nuovo, ma la preoccupazione diffusa è che, a causa dei controlli più stretti delle autorità, “i mercati finanziari non sono mai stati così male attrezzati per affrontare una fase di correzione”.

Andy Hill, autore del sondaggio, prevede una ‘tempesta perfetta’, provocata dalla miscela esplosiva costituita dalla crescita di dimensione dei mercati obbligazionari, dal numero minore di società di investimento – che di pari passo aumentano di taglia – e dalla capacità sempre più inferiore di intermediazione bancaria.

Il rally che i mercati creditizi hanno sperimentato dal 2009 è stato “spettacolare” e non ha eguali, come lo definisce Hill.

La sete insaziabile per i rendimenti e un’ondata di soldi a basso costo messa a disposizione delle banche centrali hanno fatto il resto, alimentando tale fenomeno.

Le società più importanti hanno approfittato del costo del denaro vantaggioso degli ultimi anni e i bond emessi sono balzati di numero negli ultimi anni. Inoltre i gestori di fondi hanno dimostrato una maggiore diversificazione e una minore avversione al rischio nei loro investimenti.

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