La Banca è accusata di non aver offerto loro la chance di un risparmio fiscale. La vicenda riguarda 1300 clienti, contraenti della polizza “Bermuda”, che erano stati contattati dall’Agenzia delle Entrate nel dicembre 2014 a seguito di un’operazione della Guardia di finanza. L’operazione si chiuse tre giorni prima dell’entrata in vigore della legge sulla voluntary disclosure, e in questo modo i 1300 clienti della banca svizzera non ebbero la possibilità di accedere alla sanatoria fiscale. Ora sono passati al contrattacco, chiedendo alla Pretura di Lugano di ingiungere alla banca di rivelare se i nomi dei clienti fossero già noti alle autorità fiscali italiane. Se Credit Suisse sapeva del blitz della Gdf, spiega il quotidiano finanziario, aveva l’obbligo di diligenza contrattuale di avvisare il cliente, per permettergli quantomeno di prevenire l’ulteriore danno derivante dall’indagine penal-fiscale. I clienti italiani starebbero depositando decine di citazioni contro Credit Suisse, per chiedere la restituzione della differenza tra le sanzioni pagate (più gli interessi) e quello che avrebbero risparmiato aderendo alla voluntary disclosure.
Stefano Rosso è stato nominato nuovo amministratore delegato di Marni
Stefano Rosso succederà a Barbara Calò alla guida di Marni, che supporterà Rosso nel periodo di transizione, e riporterà a Ubaldo Minelli, ceo del gruppo.