Il mondo dei pagamenti digitali ha incontrato le partite IVA italiane
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L’Occasione è stata il Festival delle Professioni 2016, tenutosi a Trento il 14 ottobre presso la Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, alla presenza di Enrico Zanetti, Dottore Commercialista e Viceministro al Ministero dell’Economia e delle Finanze, il quale ha sottolineato come, anche in ambito lavorativo, il coraggio vada premiato, e che troppo spesso c’è stata una tutela eccessiva del lavoro pubblico rispetto a quello privato, il quale è una componente fondamentale per il rilancio del Paese. “Non verranno introdotte sanzioni per gli esercenti che non accettano pagamenti con il POS. Occorrono provvedimenti che indichino logiche di premialità” ha aggiunto il Vice Ministro.

Il Presidente dell’Associazione Italiana Istituti di Pagamento e di Moneta Elettronica, Maurizio Pimpinella, dopo un’attenta disanima del mondo dei pagamenti digitali e delle evoluzioni del mercato, ha voluto sottolineare l’importanza dei professionisti nel panorama italiano ed i vantaggi che questi possono trarre dall’adozione del POS: “Chi decide di scommettere sul proprio talento, va premiato. Se è vero che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, allora è altrettanto vero che sia una Repubblica fondata su ogni genere di lavoro, non solamente quello dipendente” proseguendo “L’Associazione che rappresento ha un obiettivo preciso quanto vasto: semplificare. Fare in modo che l’istanza del pagamento non rappresenti più un momento di frizione tra le parti coinvolte, ma diventi il mero abilitatore al servizio dietro qualsiasi genere di scambio. Concordo con il Viceministro Zanetti quando indica nella premialità e non nelle sanzioni la soluzione per un’efficace diffusione della moneta elettronica. Il momento del pagamento è ad oggi un meccanismo rumoroso: un tempo si sentivano tintinnare le monete che si davano di resto, adesso, in aggiunta, ne esistono tanti altri. Il peggior rumore che si possa sentire è l’impossibilità di effettuare un pagamento nelle modalità che più si preferiscono. La mancata adozione del POS da parte di molti professionisti e della Pubblica Amministrazione agenera proprio questo tipo di attrito. Studiando a fondo la questione, conoscendo personalmente la buonafede degli esercenti che decidono di optare per modalità di pagamento alternative alle carte – ovvero i contanti, ho capito come i costi legati allo stesso POS risultino spesso “compromettenti” per chi dovrebbe dotarsene. Dunque, con un team di esperti provenienti da tante aziende associate, avevo già presentato nel 2015 una Risoluzione in Commissione Parlamentare inerente alla trasformazione digitale del Paese, con un focus apposito sulla Moneta Elettronica. Nel merito, la Risoluzione chiedeva che il Governo si impegnasse a potenziare l’utilizzo delle carte di pagamento e la diffusione del POS prevedendo, tra le altre misure, l’introduzione di un unico princing per le Merchant Fee, permettere di portare in deduzione (e non in detrazione) i costi del POS e delle Merchant Fee per gli esercenti, inserire un “Indicatore Sintetico di Costo” che chiarisca il costo complessivo di tutte le spese sostenute dall’esercente nel corso di un anno per il terminale POS, garantendo così confronto e trasparenza tra gli operatori”.

Il Presidente ha continuato elencando i benefici relativi all’adozione del POS: “I vantaggi per i professionisti sono innumerevoli. Primo fra tutti: offrire un ventaglio più ampio di modalità di pagamento favorisce il rapporto con il cliente. In molti casi, la scelta stessa di un cliente può essere indirizzata proprio dai metodi di pagamento messi a sua diposizione. Quindi, significa aumentare la propria quota di mercato. Altro grande vantaggio è la minor esposizione ad episodi di violenza ed ogni genere di problema legato alla detenzione di contante, dunque un incremento nei livelli di sicurezza. Oltre al costo (quasi 40 miliardi di Euro all’anno per il Sistema Italia), anche la giacenza del contante ha un costo: la sorveglianza, che va a sommarsi ai costi di trasporto. Non voglio soffermarmi su esperienze potenzialmente deleterie come furti e rapine, ma è un dato di fatto che siano direttamente correlate al cash. Il tempo di accreditamento delle operazioni è di ventiquattro ore. Praticamente, di questo passo non ci sarà più differenza tra l’incasso in contante e lo stesso accreditamento. Gli affari necessitano un controllo scrupoloso di quanto entra e quanto esce, pertanto l’impeccabile rendicontazione che un POS permette è uno strumento indispensabile per scongiurare qualsiasi tipo di incertezza”.

Concludendo, Pimpinella ha aggiunto: “Certamente questi sono vantaggi che possono essere intuiti con facilità, ma il vero vantaggio, di lungo periodo, è quello di rendere l’Italia un Paese più semplice da vivere per tutti: già oggi i Millennial utilizzano a pieno regime applicazioni e processi di pagamento ben oltre la tecnologia POS. Proprio per questo, sviluppare una rete di Smart Service in combinato con soluzioni di eGovernment può contribuire alla Social Innovation del Paese, migliorando la vita dei cittadini. I tecnici e gli addetti ai lavori avranno il dovere di ascoltare i suggerimenti dei professionisti e della tante Partite IVA italiane, così da colmare con efficacia il gap di utilizzo dei pagamenti digitali e concorrere alla diffusione della moneta elettronica, anche in quei settori apparentemente distanti. Sono proprio i professionisti i più indicati per comunicare ai cittadini l’evoluzione del mondo dei pagamenti ed i benefici connessi. Un ecosistema digitale sano e condiviso è il primo obiettivo di un’Italia che ricomincia a credere in sé stessa”.

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