Mps, rumor: necessario aumento capitale più pesante dopo Bce

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MpsGiornata cruciale per il futuro di Monte dei Paschi di Siena, con il consiglio di amministrazione che si riunisce all’indomani dell’incontro con la Bce.

Stando a quanto riporta Reuters, nella giornata di ieri i dirigenti della banca senese hanno fatto l’ultimo sforzo per persuadere il nuovo responsabile della supervisione bancaria in Eurozona, Daniele Nouy, a smorzare le richieste sui requisiti patrimoniali. Alle 10.35 circa, il titolo scende -1,04% a 0,4587. Secondo i dati di Borsa Italia, nell’ultimo mese le quotazioni sono calate -12,55%; negli ultimi sei mesi la performance è stata di -65,77% e in 1 anno di -60,72%.

Secondo le fonti, il presidente Alessandro Profumo e il CEO Fabrizio Viola hanno incontrato ieri Nouy, nella speranza di convincerla ad abbassare le richieste di capitale, proponendo in cambio di imputare a bilancio 3 miliardi di euro circa di ulteriori svalutazioni di crediti inesigibili del quarto trimestre del 2014.

Sarebbe di fatto una risposta alle richieste dell’Eurotower. La Bce ritiene infatti che, nel caso in cui Mps non svalutasse quei prestiti, dovrebbe accantonare un ammontare di capitale sufficiente per riflettere le perdite potenziali.

A Mps è stato chiesto di portare il suo core capital ratio al 14,3% dal 12,8% della fine di settembre. La banca deve già raccogliere 2,5 miliardi di euro, causa la sonora bocciatura negli stress test dello scorso anno.

“Sembra ormai chiaro che la soglia di Common Equity Tier 1 ratio al 14,3% richiesta ed emersa nei giorni scorsi non comprenderebbe l’impatto dell’asset quality review, ovvero 320bps”, hanno sottolineato stamattina gli esperti di Equita (rating hold e target price a 0,59 euro confermati sul titolo).

“Questo implica che nel caso in cui, come ci attendiamo nel quarto trimestre 2014, Mps decidesse di spesare tutte le rettifiche residue da asset quality review: 3,1 miliardi di euro contro un totale di 4,2 miliardi, la soglia di Common Equity Tier 1 ratio richiesta dalla Bce si abbasserebbe all’11%, quindi al di sotto del 12% a cui arriverebbe post aumento di capitale”.

Secondo Banca IMI, la valutazione di Mps di Banca Imi incorpora già il pieno impatto delle rettifiche e l’aumento di capitale. “Accoglieremmo positivamente una pulizia di bilancio completa da parte di Mps, ma riteniamo che il mercato reagirebbe negativamente a un incremento della dimensione dell’aumento di capitale, se confermato”, hanno sottolineato, reiterando un rating hold e un target price a 0,63 euro.

E si parla a tal proposito della necessità di un aumento di capitale più pesante dei 2,5 miliardi di euro ipotizzati. Secondo Mf-Milano Finanza, “la necessità di capitale potrebbe aumentare di 2 miliardi per garantire non solo la copertura del deficit, ma anche la futura operatività della banca. Un aumento di tale portata, ha spiegato Mf-Milano Finanza, potrebbe infatti consentire a Mps di assorbire senza problemi le perdite che emergerebbero a seguito del completamento della pulizia del portafoglio crediti, favorendo allo stesso tempo un’operazione di consolidamento con un altro soggetto bancario, che andrebbe a nozze con un istituto ormai risanato”.

Intanto Ubi Banca conferma che non ha assolutamente intenzione di acquistare gli sportelli di Antonveneta da Monte dei Paschi. “Non è proprio all’ordine del giorno”, ha detto l’ad, Victor Massiah, a margine dell’Ubs Conference.

“E’ assolutamente falso. Siamo un po’ dispiaciuti che si diano delle notizie scorrette per una società quotata”.

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