Mutui e compravendite: un salto indietro di 30 anni

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Complice la crisi economica per la quale molte famiglie italiane stanno tirando la cinghia rinunciando all’acquisto di una casa come anche  una contrazione del credito che non lascia scampo al sogno di possederne una,  di mutui non se ne stipulano più come una volta; è ovvio. Il quadro riportato dall’OMI nel suo ultimo rapporto immobiliare 2013 che analizza il complesso dei dati del 2012 è la constatazione di una crisi dei mutui che ha solamente lontanissimi precedenti nel tempo. Infatti, bisogna andare indietro di circa 30 anni per cogliere lo stesso dato del numero di transazioni immobiliari (NTN) pari a quelle del 2012; per quanto riguarda il mercato residenziale, ad esempio, nel lontano 1985 ne sono state compravendute 430mila contro le 448mila del 2012.
Nel 2012 le compravendite di abitazioni con mutuo ipotecario (NTN IP) mostrano un tasso di variazione fortemente negativo. Prosegue e si accentua, quindi, la flessione registrata nel 2011  che era del -4,5% e con 155.466 NTN IP il calo 2012 risulta del -38,6%.

La situazione è parallelamente non dissimile per i mutui ipotecari e risulta evidente dal rapporto come nel 2012 il numero di passaggi di proprietà effettuati attraverso l’acquisizione di un mutuo (NTN IP) sono crollati di un terzo rispetto al 2006 e quasi la metà rispetto al 2004.
Per tutte le aree del paese, ad eccezione della ripresa del 2010, il calo delle compravendite con mutuo ipotecario risulta continuo dal 2007, anno di inversione della tendenza, con tassi di flessione accentuati nel 2008, attenuati nel 2009 e nel 2011 e fortemente negativi nel 2012. Gli indici evidenziano, inoltre, come per tutte le aree e per tutti gli ambiti territoriali analizzati, nel 2012 si raggiunge il livello minimo della serie con mercati ovunque più che
dimezzati.
Coerentemente con il forte calo del numero di unità abitative acquistate con mutuo ipotecario, il capitale complessivo erogato mostra una netta flessione passando dai circa 34,3 miliardi di euro del 2011 ai 19,6 miliardi di euro del 2012, segnando un calo del -43% circa. In tutte le aree del paese la contrazione del capitale erogato supera il 40% e raggiunge il 45% nelle Isole e nel Nord-Est.
Il capitale erogato rappresenta circa il 26% del valore complessivo delle abitazioni compravendute (stimato in 75,4 miliardi di euro). Nel 2011 il capitale erogato era circa 34,3 miliardi di euro, 34% del volume monetario scambiato (stimato in 101,9 miliardi di euro).
In forte diminuzione anche il capitale unitario che scende di circa 9 mila euro passando da 136 mila euro medi erogati nel 2011 per un’abitazione a 126 mila euro nel 2012. Nei comuni non capoluogo delle Isole il capitale unitario medio erogato assume il valore minimo pari a circa 102 mila euro circa.
Il mercato dei mutui sembra condannato in una contrazione continua ed incessante e non sembra intravederenessuna luce in fondo al tunnel. E’ evidente come ormai il sogno di possedere una casa di proprietà o di un miglioramento dello status abitativo sia ormai stato abbandonato per far posto allla necessità di una sopravvivenza economica familiare che l’italiano ha inteso essere la vera sfida dei prossimi (minimo) 10 anni.

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