Stanno distruggendo Telecom Italia nel silenzio generale.
Lo spiega il segretario generale Fistel Cisl Alessandro Faraoni che sottolinea come lo sciopero serva soprattutto a «risvegliare il Governo: dal suo silenzio sembra stia avvallando questo processo di spezzatino che sverticalizza l’azienda in 3 diverse aziende e mette a rischio migliaia di posti di lavoro». Il piano di riorganizzazione di Tim verrà presentato ilprossimo 7 luglio dall’ad Pietro Labriola e prevede la divisione in più società con una dedicata alla rete fissa (NetCo), una ai servizi (ServCo) e una alla rete unica. Ma i sindacati sono preoccupati, spiega Alessandro Faraoni di Fistel Cisl: «Non capiamo perché il governo non si sia ancora esposto su questo piano e temiamo che alla fine gli unici che trarranno dei vantaggi da questa operazione siano i francesi di Vivendi: non vogliamo che Tim con i suoi 40mila lavoratori faccia al fine della seconda Alitalia, non ci sono garanzie e siamo preoccupati per le ricadute sull’occupazione, sia dell’azienda sia sull’indotto».
Martedì mattina in appena 1.000 potranno manifestare a Roma – «ci hanno detto che per ragioni di Covid non potremo essere di più, ma allora tutti gli altri eventi dei giorni scorsi?», si chiede Faraoni – ma la protesta sarà in tutta Italia e per tutto il giorno. «Il servizio questa volta non potrà essere al meglio», dice Faraoni.