Piombino, arrivato in porto il rigassificatore: sarà operativo a metà maggio
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La nave rigassificatrice Golar Tundra, acquistata da Snam su indicazione del Governo Draghi per far fronte al taglio di forniture di gas proveniente dalla Russia, è arrivata nella serata del 19 marzo nel porto di Piombino, dove secondo gli accordi rimarrà ormeggiata per tre anni. Proviene da Singapore, dov’è stata adattata tecnologicamente e ridipinta di blu elettrico e rosso pomodoro per mitigare l’impatto ambientale, come richiesto dalla Soprintendenza.

La dimensione della nave

La nave, lunga 293 metri e larga 47, potrà cominciare le operazioni di manovra nel porto dopo la partenza dell’ultimo traghetto per l’Elba, alle 22.30, e attraccherà alla banchina est della darsena nord entro le due ore successive. In questo periodo di tempo il porto toscano rimarrà interdetto alla navigazione, non tanto per la natura della nave (che al momento è sprovvista di gas), spiegano all’Autorità portuale del Mar Tirreno settentrionale, quanto perché si tratta di un mezzo lungo 300 metri. Per l’avvio dell’attività di rigassificazione servirà ancora qualche settimana. I lavori di costruzione della condotta che collegherà la nave alla rete nazionale del gas sono nella fase conclusiva: il fatto che la lunghezza del tubo sia (solo) 8,8 chilometri è uno dei motivi che hanno indirizzato la scelta del Governo verso la soluzione Piombino. Nel cantiere, al momento, lavorano circa 400 persone. Nella prima metà di aprile è previsto che la condotta sia agganciata alla nave, mentre nella seconda metà del mese saranno effettuati i collaudi idraulici propedeutici all’entrata in funzione.

Il riempimento dei serbatoi

Il passo successivo sarà il riempimento dei serbatoi del rigassificatore, che possono contenere 170mila metri cubi di gas liquido, da effettuare con navi metaniere che, secondo quanto indicato dalle prescrizioni della conferenza dei servizi, dovranno arrivare in porto di notte (ne è prevista una a settimana) e dovranno essere alimentate a gas (per inquinare meno). Il 10 marzo scorso Snam ha lanciato l’asta per acquistare un carico di circa 165-170mila metri cubi di gas naturale liquefatto (lng) e l’esito è atteso il 28 marzo. L’arrivo del carico è previsto nella finestra dal 27 aprile al 16 giugno, ma si presume che già a metà maggio la Golar Tundra sia in grado di cominciare l’attività di rigassificazione, autorizzata per cinque miliardi di metri cubi di gas all’anno. L’investimento complessivo di Snam, tra lavori da eseguire nel porto e messa in funzione dell’impianto, arriverà a circa 450 milioni, di cui 330 milioni spesi per l’acquisto della nave.

Le reazioni e la futura destinazione

L’arrivo in porto della Golar Tundra fa prevedere nuove manifestazioni di protesta da parte dei comitati cittadini, ambientalisti e forze politiche trasversali, contrari all’installazione della Golar Tundra per motivi ambientali e di sicurezza. Contrario resta anche il sindaco di Piombino, Francesco Ferrari (Fratelli d’Italia), che dopo aver presentato ricorso al Tar per chiedere l’annullamento dell’ordinanza che ha autorizzato l’installazione della nave nel porto, attende l’udienza di merito (la sospensiva è stata negata) rinviata dall’8 marzo scorso al 5 luglio prossimo. Per quella data, ora è chiaro, la nave sarà già entrata in funzione per far fronte all’emergenza energetica nazionale.

Nei prossimi giorni (entro il 24 marzo), Snam dovrà invece indicare – come da accordi con Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana e commissario per il rigassificatore – la destinazione finale della Golar Tundra, dopo i tre anni di permanenza nel porto di Piombino. Lo stesso Giani ha anticipato che sarà, con tutta probabilità, nel mare Adriatico, tanto che molti hanno pensato a un affiancamento alla nave rigassificatrice offshore che sarà posizionata al largo di Ravenna. Restano da concretizzare poi le compensazioni a cui dovrebbe aver diritto il territorio di Piombino, che il presidente Giani aveva riunito in un Memorandum in dieci punti presentato al Governo: dagli sconti in bolletta per i cittadini ai soldi per le bonifiche dell’area delle acciaierie, fino agli impianti di energie rinnovabili.

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