Più frequenti i controlli a tenaglia di Via Nazionale e Ivass

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È successo anche in passato che Banca d’Italia e Isvap si trovassero contemporaneamente a lavorare sull’ispezione di una banca capogruppo di una compagnia di assicurazione. Ma da quando dalle ceneri dell’Isvap è nata l’Ivass, che opera sotto il coordinamento di Via Nazionale, le verifiche a tenaglia sembrano diventate la prassi con gli uomini di Banca d’Italia che chiamano i colleghi dell’Ivass per lavorare spalla a spalla a un’ispezione.

Il fenomeno è particolarmente evidente in questo periodo, con gli accertamenti aggiuntivi di Bankitalia che hanno messo nel mirino istituti di medie dimensioni. Il caso più emblematico è quello diCarige, dove sono state proprio le compagnie di assicurazione a creare problemi alla banca. Ma le ispezioni congiunte avrebbero riguardato anche altri istituti. Del resto, tutto è più semplice da quando a ricoprire il ruolo di presidente dell’Ivass è il direttore generale di Banca d’Italia, prima Fabrizio Saccomanni e oggi Salvatore Rossi, che hanno già avviato una riorganizzazione dell’istituto di controllo delle polizze in modo da allinearlo agli standard seguiti in Banca d’Italia, specie nell’attività di vigilanza e nelle ispezioni. E lo stesso Rossi, nella sua prima relazione da numero uno dell’Ivass, lo scorso giugno aveva indicato altre due vie di avvicinamento dell’istituto di controllo assicurativo a Via Nazionale. L’efficacia «deterrente delle multe», nel settore assicurativo aveva detto il presidente, «può essere accresciuta modificandone l’impostazione». Perché «diversamente dal caso bancario, le sanzioni colpiscono le imprese e non le persone fisiche, sicché possono finire con l’essere considerate una mera voce di costo, da scaricare sulle tariffe». Non solo, il sistema «assicurativo non prevede un dispositivo stragiudiziale di risoluzione delle controversie fra clienti e controparti professionali», in analogia con l’Arbitro Bancario Finanziario, aveva aggiunto. Entrambe le questioni sono ora oggetto di riflessione, e necessiterebbero di un intervento legislativo. Intanto, però, si può partire subito allineandosi sulle ispezioni.

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