PNRR, il restyling del Governo: ecco il nuovo piano dell’Italia
L’Italia ha ufficialmente presentato ieri alla Commissione europea la proposta di modifica complessiva del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che include anche il nuovo capitolo REPowerEU. La proposta sarà valutata nei prossimi mesi dalla Commissione europea in base al Regolamento sul dispositivo per la ripresa e resilienza.   Le modifiche chieste dall’Italia Il governo –…

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L’Italia ha ufficialmente presentato ieri alla Commissione europea la proposta di modifica complessiva del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che include anche il nuovo capitolo REPowerEU. La proposta sarà valutata nei prossimi mesi dalla Commissione europea in base al Regolamento sul dispositivo per la ripresa e resilienza.

 

Le modifiche chieste dall’Italia

Il governo – fa sapere la Commissione Ue– “ha proposto di rivedere 144 investimenti e riforme relative alle sei aree tematiche del piano“. Nel dettaglio le modifiche riguardano digitalizzazione e competitività, transizione ecologica, mobilità sostenibile, istruzione e ricerca, inclusione e coesione e la salute. Si tratta del maggior numero di modifiche tra i 14 piani finora presentati da altrettanti Paesi alla Commissione.

 

Le ragioni del restyling

La richiesta dell’Italia di modificare il proprio piano – ha spiegato Bruxelles – si basa principalmente sulla necessità di tenere conto dei recenti venti contrari globali, come l’alta inflazione e i vincoli della catena di approvvigionamento.

 

L’iter di approvazione

La Commissione ha due mesi di tempo per valutare se il piano modificato soddisfa ancora i criteri di valutazione delineati nel Regolamento Recovery. “Se la valutazione della Commissione è positiva, essa – spiega la nota dell’esecutivo europeo – presenterà una proposta di decisione di esecuzione del Consiglio modificata per riflettere le modifiche al piano italiano. Il Consiglio avrà quindi fino a quattro settimane per approvare la valutazione della Commissione”.

 

Il programma RepowerEu

E’ stato integrato con gli interventi destinati ad utilizzare anche i 2,7 miliardi assegnati all’Italia dal programma RepowerEu per sostenere la transizione energetica. Il piano è stato lanciato dall’Ue nel maggio 2022 in risposta alle difficoltà e alle perturbazioni del mercato energetico mondiale causate dall’invasione russa dell’Ucraina per aiutare l’Unione europea a risparmiare energia, produrre energia pulita e diversificare il proprio. approvvigionamento energetico. “La dotazione dell’Italia nell’ambito del capitolo RePowerEu in termini di nuove sovvenzioni – ha fatto sapere la Commissione europea – è di 2,76 miliardi di euro. L’Italia non ha proposto di trasferire fondi dalla Brexit Adjustment Reserve (la cosiddetta riserva Brexit, la cui quota per l’Italia ammonta a 5 miliardi, ndr) al suo piano di ripresa e resilienza”.

 

Il NextgenerationEu

L’Italia – secondo quanto si apprende – non avrebbe neanche indicato formalmente, almeno per ora, la volontà di usufruire di nuovi prestiti nell’ambito del NextgenerationEu. Roma ha già ottenuto tutto l’importo messo a sua disposizione e solo se gli altri Paesi non esauriranno con le loro richieste i 225 miliardi ancora disponibili (la Spagna ne ha già chiesti 84) potrà sperare di avere altre risorse.

 

Le prossime rate del Pnrr

Sull’erogazione dei 18,5 miliardi della terza rata  è stata raggiunta un’intesa di massima tra Roma e Bruxelles che deve però ancora completare l’iter formale. Sul tavolo c’è anche  l’accettazione delle dieci modifiche proposte agli obiettivi della quarta rata, del valore di 16,5 miliardi. Tale percorso avrà inevitabilmente anche ripercussioni sui progetti che interessano molto da vicino gli enti locali e che hanno messo in allarme sindaci e presidenti di Regioni.

 

Le rassicurazioni di Fitto

Il ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e per il Pnrr, Raffaele Fitto, ha confermato in incontri con i rappresentanti di Regioni, Province e Comuni, che nessun intervento sarà definanziato e che tutte le opere continueranno ad essere realizzate senza nessuna interruzione in quanto la proposta trasmessa oggi alla Commissione dovrà essere esaminata e solo dopo la sua approvazione si provvederà alla sostituzione della fonte di finanziamento.

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