Previdenza: l’allungo di banche e poste

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Le polizze vita tornano a correre, e accelerano anche i prodotti che servono per la pensione di scorta. In base ai dati dell’Ivass (l’Istituto di vigilanza sul settore assicurativo), nei primi tre mesi dell’anno i premi vita sono ammontati a 20,297 miliardi di euro (+17,8% sullo stesso periodo del 2012). Son cresciuti quasi tutti i tipi di prodotto, da quelli tradizionali di tipo rivalutabile (che offrono una qualche protezione dell’investimento) alle unit linked e index linked, in cui la prestazione è agganciata a fondi, Sicav oppure a indici o altri valori di riferimento. I patrimoni dei fondi pensione gestiti dalle imprese d’assicurazione sono pari nel complesso a 11,637 miliardi di euro (+6,8%), di cui 3,795 nei fondi negoziali (aziendali o di categoria) che offrono una garanzia.
La crescita del settore vita è stata trainata da sportelli bancari e uffici postali, che hanno intermediato il 57,1% del portafoglio (in forte crescita rispetto al 50,5% del primo trimestre 2012); seguono i promotori finanziari al 19,5% (quasi quattro punti in meno rispetto al 23,4% dell’analogo periodo dell’anno scorso), le agenzie con mandato (12,5%, in calo di due punti), seguiti da altri canali come broker e vendita diretta. Nei primi tre mesi dell’anno la nuova produzione si è attestata a 13,283 miliardi di euro, in crescita del 18,2% rispetto al primo trimestre dell’anno scorso: le polizze rivalutabili hanno messo a segno un incremento dell’11,6%, che le ha portate a un’incidenza del 70,6% sul totale. Uno forte sviluppo è stato ottenuto dalle unit linked (+55,6%), che rappresentano un quarto del portafoglio complessivo.
Sono in forte anche crescita anche i Pip (Piani previdenziali individuali di tipo assicurativo), destinati a fornire una pensione integrativa. In base alle statistiche della Covip, nel 2012 (ultimi dati disponibili), i Pip hanno raccolto 338mila nuove adesioni, più del 22% rispetto al 2011 contro un incremento medio del 6,5% del settore. I Pip sono il prodotto previdenziale con il maggior numero d’iscritti: quelli adeguati alla riforma del 2005 contano circa 1,77 milioni di aderenti (1,1 milioni sono dipendenti privati), cui si aggiungono oltre 500mila ai vecchi Pip (non conformi alle nuove regole), cui è preclusa la raccolta di nuove adesioni.

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