Primo volo diretto New York – Sydney

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qantasPartito da New York il 18 ottobre il primo dei tre voli coinvolti nel Project Sunrise, promosso dalla compagnia australiana Qantas.
Il nome, quanto mai azzeccato data l’ora di arrivo, è in perfetta linea con l’obiettivo voluto dal vettore, ovvero dare nuova linfa ai progetti di ultra-lungo raggio per collegare più agevolmente il continente australiano con quello americano ed europeo non stop.

Dal punto di vista puramente geografico, l’Australia è sempre stata difficile da raggiungere a causa della sua posizione periferica e la volontà di accorciare le distanze in modo sistematico è sempre stata presente. Double Sunrise in questo senso fu un precursore: effettuato negli anni ’40, l’obiettivo consisteva nell’avvicinare nel minor tempo possibile Perth e la base aerea militare di Koggala, in Sri Lanka, dopo l’occupazione di Singapore da parte dei giapponesi in piena Seconda Guerra Mondiale.
Attualmente esistono voli commerciali che volano tra Perth e Londra o Sydney e Los Angeles ma nessun volo diretto da Sydney per Londra e New York è stato mai realizzato a causa dei limiti di distanza percorribili dagli aeromobili esistenti, dal payload che possono caricare e dagli elevati consumi di carburante. Se da un lato i costi da sostenere sono elevati, dall’altro lo sono anche i prezzi dei biglietti; di conseguenza è facile intuire che la fascia di clientela a cui si rivolgono questi voli è certamente di nicchia, alto spendente e legata a connettere l’Australia con i centri finanziari più importanti del globo.

Il Project Sunrise viene annunciato nel 2017 quando per la prima volta è stata espressa la possibilità di collegare Sydney, Melbourne e Brisbane con New York, Rio de Janeiro, Londra, Parigi e Cape Town senza effettuare scali. Contemporaneamente Qantas ha lanciato il guanto di sfida alle industrie aeronautiche Airbus e Boeing affinché creassero una nuova tipologia di aereo in grado di trasportare circa 300 passeggeri in quattro classi entro il 2022 in grado di coprire lunghe distanze.

Poiché l’esperienza di un volo così esercita uno stress psicofisico notevole, la compagnia ha intenzione di effettuare tre voli sperimentali a bordo di un Boeing 787-9 affinché vengano studiati come i livelli di melatonina, il consumo di cibo e bevande, l’intrattenimento di bordo, il moto e la luce abbiano impatto nel ritmo circadiano dell’uomo e nel benessere generale prima e dopo le 19 ore della tratta. Ai piloti è richiesto di indossare un elettroencefalogramma con cui verranno analizzati gli andamenti delle onde celebrali, il grado di lucidità durante le operazioni di volo e la fatica, per studiare schemi di lavoro efficienti che dovranno includere anche i periodi di riposo.
Stimati circa 40 passeggeri dipendenti del vettore Qantas, crew compreso, per minimizzare il peso ed allungare il range dell’aeromobile e caricato un numero minimo di bagagli per ridurre ulteriori emissioni di CO2. Niente cargo, almeno durante i test.

Non appena atterrato, il comandante Sean Golding ha affermato che “Il volo è stato un successo da due punti di vista. Il primo è quello della ricerca, il secondo della distanza -16,200 km. Siamo stati a bordo per 19 ore e 16 minuti – ndr con 49 persone a bordo – e siamo atterrati qui a Sydney con ulteriori 70 minuti di carburante.”
“Questo è un passo importante per l’aviazione. Se tutto va per il verso giusto, è l’anteprima di un servizio regolare che porta ad accelerare il modo con cui le persone viaggiano da una parte all’altra del pianeta.” Ha commentato soddisfatto il CEO di Qantas, Alan Joyce, che ha aggiunto: “Questo primo test ha aumentato la consapevolezza che la tratta è fattibile.”
Per ridurre gli effetti del jet-lag, i passeggeri a bordo del Boeing 787 “Kookaburra” hanno impostato l’orologio secondo l’orario di Sydney subito dopo il decollo e sono rimasti svegli fino a quando non si è fatta notte. Sei ore dopo hanno avuto la possibilità di assaggiare a bordo un pasto leggero e speziato come insalata di papaya, zuppa di pomodoro e pesce Jiangxi style, non è stato servito alcool. Presente sul volo un’equipe di medici e di specialisti che ha effettuato esperimenti e suggerito esercizi fisici per migliorare il metabolismo e prevenire fenomeni di trombosi con stretching, squat e anche Macarena.
Quattro piloti hanno potuto prendere parte all’evento e pilotare ad una velocità di 930 km/h ben 233 tonnellate di metallo di cui 101 solo di carburante, esattamente quanto necessario per effettuare la tratta Perth-Londra. Previsti per novembre e dicembre 2019 i rimanenti due voli.

 

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