Proroga sospensione imposta sul valore aggiunto per le aziende sportive
La proroga parziale per i versamenti nello sport concessa con l'emendamento alla legge di bilancio non riguarderà i contributi previdenziali e le imposte sui redditi, ma solo ritenute alla fonte e Iva.
prestazione occasionale

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La proroga parziale per i versamenti nello sport concessa con l’emendamento alla legge di bilancio non riguarderà i contributi previdenziali e le imposte sui redditi, ma solo ritenute alla fonte e Iva. In epoca Covid, invece, erano stati sospesi tutti i versamenti. Secondo quanto previsto dal decreto Aiuti quater, tra l’altro, il pagamento sarebbe dovuto avvenire entro oggi.

L’emendamento, infatti, non nasce dal nulla, ma interviene su una misura approvata all’inizio della pandemia e poi prorogata negli ultimi due anni, ovvero la sospensione dei pagamenti di imposte e contributi a favore delle federazioni sportive, degli Eps, delle associazioni e delle società sportive, sia professionistiche che dilettantistiche. L’ultima scadenza era stata fissata dal dl Aiuti quater (dl 176/2022), che indicava proprio la data di oggi, il 22 dicembre, come termine ultimo per effettuare i versamenti. Nel dl si può leggere come siano sospesi i versamenti di cui alle lettere a, b e c e d dell’articolo 7, comma 3 bis, della legge 234/2021 (l’ultima legge di bilancio). Quindi, i termini «relativi ai versamenti delle ritenute alla fonte… (lettera a)», quelli «relativi agli adempimenti e ai versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria (lettera b)», l’Iva (lettera c) e i termini «relativi ai versamenti delle imposte sui redditi (lettera d)». L’emendamento, invece, cita solo le lettere a e c della legge 234, escludendo anche dal testo ogni riferimento a contributi previdenziali e imposte sui redditi. La sospensione, come accennato, è stata più volte prorogata nel tempo. L’ultima occasione è stata il dl Aiuti quater, che ha fissato come data finale oggi, il 22 dicembre. Perciò, se la misura rimarrà effettivamente questa, l’emendamento riguarderà «solo» ritenute e Iva e oggi saranno scaduti i termini per pagare imposte sui redditi e contributi.

Detto di cosa manca, la misura comunque interviene su due importanti voci di spesa, come sono appunto Iva e ritenute. Per prima cosa, cambia il termine ultimo di pagamento, che è spostato al 29 dicembre. Le società che verseranno quanto dovuto in termini di Iva e ritenute entro questa data saranno in regola. Per chi non riuscisse, l’emendamento concede quindi la possibilità di suddividere il pagamento in 60 rate mensili, le cui prime tre dovranno essere saldate entro il 29 dicembre 2022 e le altre entro l’ultimo giorno di ciascun mese, a partire da gennaio. In caso di pagamento rateale, sarà dovuta una maggiorazione del 3% sulle somme dovute, che dovrà essere versata «per intero contestualmente alla prima rata». In caso di mancato pagamento nei termini, in tutto o in parte, il contribuente decadrà dal beneficio. Non sono previsti scudi penali o altre «tutele» di questo tipo.

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