Il Renminbi torna sulla cresta dell’onda
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Bassa volatilità, probabile ingresso dei bond nei principali indici obbligazionari, maggiore trasparenza per captare capitali sui mercati. L’analisi del team di Pictet

La volatilità relativamente bassa – un valore annualizzato solamente del 3,5% – è un altro vantaggio rispetto ad altre classi di attivi. È indicativo come le misure adottate da Pechino per aprire il mercato delle obbligazioni onshore potrebbero favorire l’ingresso della Cina nei principali indici di borsa obbligazionari mondiali, il che sarebbe un importante passo avanti nell’evoluzione del mercato verso una classe di attivi strategica. Bloomberg ha annunciato che inizierà ad inserire obbligazioni onshore in Renminbi all’interno del suo indice Global Aggregate a partire dall’aprile del 2019. Se gli altri principali fornitori di indici – JP Morgan e Citigroup – seguissero l’esempio, si potrebbero generare circa 286 miliardi di dollari di nuovi afflussi.

Un’economia che sta maturando

L’investimento in titoli di debito onshore in Renminbi consente inoltre agli investitori di beneficiare di cambiamenti strutturali a lungo termine all’interno dell’economia cinese. Pechino sta allontanando l’economia da un modello trainato dalle esportazioni per avvicinarla ad uno guidato dalla domanda di consumi interna. Di conseguenza, la crescita economica è destinata a rallentare ad un più sostenibile 5,5% annuo, da una media di circa il 10% del decennio scorso. L’inflazione dovrebbe rimanere contenuta, creando un contesto favorevole per gli investitori obbligazionari: il nostro team di economisti prevede che rimarrà inferiore all’obiettivo della banca centrale del 3% nei prossimi cinque anni.

Il sostegno del Governo Il Governo sostiene lo sviluppo del mercato obbligazionario per diverse ragioni. Da un lato, vuole aprire una nuova fonte di finanziamento per le società locali che sono diventate ultra-dipendenti dai prestiti bancari. Le autorità cercano pertanto di promuovere una maggiore comunicazione e trasparenza da parte degli emittenti, che favorisca gli investitori nel lungo termine. Le autorità sono anche inclini ad attingere al mercato obbligazionario per finanziare le infrastrutture urbane e i progetti edilizi per trainare la prossima ondata di crescita, in quanto sempre più lavoratori migrano verso le città. La Banca Mondiale prevede che la Cina dovrà investire 1900 miliardi di dollari nelle infrastrutture entro il 2040, per stare al passo con i cambiamenti economici e demografici. Si prevede che almeno i tre quarti della popolazione vivrà in aree urbane entro il 2050, più del doppio della quota vista all’inizio di questo secolo .

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