Samuele Sorato lascia il timone della Banca Popolare di Vicenza
Banca Popolare di Vicenza fa il bis in Puglia

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Ad annunciarlo è lo stesso istituto di credito, precisando che le dimissioni dalle cariche di consigliere delegato e direttore generalepresentate da Sorato hanno effetto immediato e sono già state accettate dal consiglio di amministrazione presieduto da Gianni Zonin. Le deleghe a suo tempo conferite al consigliere delegato sono state attribuite temporaneamente al comitato esecutivo. La notizia era nell’aria da alcuni giorni, dopo che venerdì 8 maggio era stato presentato il piano industrialecon la previsione di 200 esuberi e 150 filiali da tagliare.

Sorato è stato nominato consigliere delegato soltanto tre mesi fa. Prima aveva ricoperto la carica di direttore generale di Banca Popolare di Vicenza per sette anni, dove lavorava da tredici anni. L’istituto ha chiuso l’ultimo bilancio con un rosso 758 milioni di euro. Intanto, dopo l’approvazione della recente legge, voluta dal governo Renzi, che impone la trasformazione in Spa delle banche popolari, per l’istituto vicentino si parla anche da tempo di una fusione con Veneto Banca.

Peraltro, martedì 12 maggio il consiglio di amministrazione ha preso atto della lettera ricevuta dalla Banca centrale europea in data 7 maggio, con la quale è stato comunicato che il requisito patrimoniale minimo in termini di Cet1 ratio è stato portato al 10,3% dal precedente 11%. Il requisito minimo in termini di Total capital ratio è stato mantenuto all’11%. Ciò, spiega la banca in una nota, è riconducibile alle valutazioni svolte dalla Bce in merito al recepimento nel bilancio 2014 delle rettifiche di valore su crediti legate all’esercizio di Asset quality review.

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