Per la prima volta nella classifica di Brand Finance dei migliori marchi bancari, Wells Fargo perde il gradino più alto del podio: a sorpassarla è la banca cinese ICBC.
Una medaglia d’oro meritata per ICBC, che ha visto crescere il proprio valore in un anno del 32%, raggiungendo 47,8 miliardi di dollari. Wells Fargo invece, con una perdita del 6% del valore, deve accontentarsi per forza della medaglia d’argento. La medaglia di bronzo invece va a China Construction Bank. Giù dal podio continua poi la lotta tra USA e Cina: Chase è quarta, Bank of China è quinta, seguono Bank of America, Agricultural Bank of China e Citi. Nella top 10 compaiono però anche HSBC e Santander.
Ma perché i brand cinesi sono così forti? Sicuramente in Cina i clienti si fidano molto delle loro banche, in Occidente questo non accade. Ha un ruolo anche l’inarrestabile “shopping” all’estero degli istituti orientali. Negli gli Stati Uniti è tutta un’altra storia: la reputazione di Wells Fargo è stata messa a dura prova dallo scandalo dei conti finti. E così nella sfida sul valore complessivo non possono che avere la meglio i brand cinesi, anche se di poco: pesano il 24% del valore totale dei marchi della classifica, quelli degli Stati Uniti rappresentano il 23%.
Va ancora peggio alle banche europee: i marchi bancari più importanti del Regno Unito, Francia e Germania (HSBC, BNP Paribas, Deutsche Bank, etc) hanno perso terreno a favore di banche più solide. Anno nero in particolare per Deutsche Bank: il valore del suo marchio è sceso del 41% fino a 4,9 miliardi di dollari.
Come se la passano invece le banche italiane? Quest’anno nella classifica di Brand Finance hanno fatto il loro ingresso due nuovi istituti: Banca Mediolanum e Banca Sella. Le altre banche invece mantengono più o meno stabili le proprie posizioni rispetto agli altri anni: Intesa Sanpaolo è 56esima, UniCredit 88esima e UBI Banca è al posto 155.