Senza fine la contrazione della domanda di mutui ma a marzo rallenta la dinamica negativa

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​Nel mese di marzo da poco concluso la domanda di credito da parte delle famiglie appare ancora fortemente condizionata dalle incertezze derivanti da un quadro congiunturale debole, con il persistere di segnali negativi sul fronte dell’occupazione, soprattutto di quella giovanile, della fiducia e dei consumi, in particolare quelli di beni durevoli o di importo più rilevante.
Di conseguenza, la domanda di credito conferma una marcata prudenza da parte delle famiglie, che si riflette anche su rate più contenute e importi medi più ridotti rispetto al passato.
Per quanto riguarda il numero di domande di mutui (relative a istruttorie formalmente presentate agli Istituti di credito, non semplici richieste di informazioni online) a marzo 2013 la contrazione rispetto al corrispondente mese del 2012 è stata pari a -9%, flessione che però non deve trarre in inganno in quanto va ad aggiungersi ad un decremento prossimo al -50% registrato nel corrispondente mese del 2012.
Di seguito sono riportate le variazioni percentuali mensili (indicate in valori ponderati, cioè al netto dell’effetto prodotto dal differente numero di giorni lavorativi) relative alle domande di mutui raccolte dagli istituti di credito e contribuite in EURISC, il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF che raccoglie i dati relativi ad oltre 78 milioni di posizioni creditizie.

​DOMANDA DI MUTUI
Var. % su anno precedente ponderata
(a parità di gg. lavorativi)
Totale 2008 ​-4%
​Totale 2009 ​+7%
​Totale 2010 ​+1%
​Totale 2011 ​-19%
​Gennaio 2012 ​-44%
​Febbraio 2012 ​-48%
​Marzo 2012 ​-47%
​Aprile 2012 ​-45%
​Maggio 2012 ​-38%
​Giugno 2012 ​-42%
​Luglio 2012 ​-44%
​Agosto 2012 ​-39%
​Settembre 2012 ​-43%
​Ottobre 2012 ​-40%
​Novembre 2012 ​-32%
​Dicembre 2012 ​-27%
Totale 2012 ​-42%
​Gennaio 2013 ​-14%
​Febbraio 2013 ​-10%
​Marzo 2013 ​-9%

Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie 

Anche aggregando l’andamento delle richieste nel primo trimestre dell’anno in corso la dinamica che si registra è sostanzialmente analoga.

DOMANDA DI MUTUI (numero di richieste) a parità di giorni lavorativi Var. % gennaio-marzo 2013 su marzo 2012​ ​Var. % gennaio marzo 2013 su marzo 2011 Var. % gennaio-marzo 2013 su marzo 2010​ ​Var. % gennaio-marzo 2013 su marzo 2009
​I trimestre ​-11% ​-52% ​-53% ​-53%

Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie 

Per altro, la propensione a richiedere nuovi mutui da parte degli italiani è stata sicuramente influenzata anche dal fatto che sostituzioni e surroghe hanno di fatto cessato di essere significativamente praticate, mentre negli anni scorsi avevano sostenuto il mercato dando la possibilità alle famiglie di rivedere e rinegoziare i piani di investimento e le condizioni del proprio prestito.

A ulteriore conferma della cautela adottata dalle famiglie italiane in questa delicata fase del ciclo economico va considerata anche la progressiva diminuzione dell’importo medio richiesto per i mutui, che a fine marzo ha fatto registrare un ulteriore calo, attestandosi a 127.621 euro contro una media di 132.057 euro rilevata nel 2012.

Inoltre, analizzando la distribuzione delle richieste di mutuo in funzione dell’importo si conferma ulteriormente lo spostamento verso le fasce più basse: nel I trimestre dell’anno, infatti, la classe in cui si sono maggiormente concentrate le preferenze degli italiani è stata, ancora una volta, quella compresa tra i 100.000 e i 150.000 Euro, con una quota superiore al 29%.

Distribuzione importo medio richiesto mutui – gennaio-marzo 2013

​0-75.000 € ​26,04%
​75.000-100.000 € ​19,89%
100.000-150.000 €​ ​29,52%
150.000-300.000 €​ ​21,44%
​Oltre 300.000 € ​3,10%
100%

Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie

Relativamente alla domanda di mutui per fascia di durata, infine, è la classe compresa tra i 25 e i 30 anni a essere risultata quella maggiormente richiesta dalle famiglie italiane, con una quota prossima al 29% del totale.

Classi di durata domande di mutui – gennaio-marzo 2013

 

Fino a 5 anni ​1,4%
Da 5 a 10 anni 9,9%
Da 10 a 15 anni 16,2%
Da 15 a 20 anni 22,3%
Da 20 a 25 anni 19,8%
Da 25 a 30 anni​ 28,8%
Oltre 30 anni​ 1,6%​

Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie 

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