Sette progetti su infrastrutture e innovazione da 1,3 mld di euro complessivi
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Sono i numeri degli interventi approvati per l’Italia nell’ambito del «piano Juncker» per gli investimenti, a un anno dall’adozione della proposta legislativa dell’esecutivo Ue che lo ha fatto nascere istituendo il Fondo europeo investimenti strategici (Feis) e coordinandolo con altri strumenti che già funzionano grazie alla garanzia della Banca europea degli investimenti (Bei).
Il vicepresidente della Commissione Ue Jyrki Katainen esporrà i dati, assieme a quelli degli altri paesi, nella riunione settimanale dei commissari domani. I progetti italiani approvati grazie al piano Juncker, secondo fonti della commissione Ue, si tradurranno nella «creazione di 3 mila posti di lavoro» nei programmi più grandi e «benefici per 14 mila piccole e medie imprese della Penisola» per quelli più piccoli. La governance del Feis è finalmente operativa, alcuni progetti avevano già avuto il via libera l’anno scorso, altri a ridosso di Natale, per altri ancora sta per arrivare l’ufficialità. In totale, in Europa la Bei ha approvato 42 progetti che saranno finanziati grazie alla garanzia Feis e 66 accordi per il finanziamento delle piccole e medie imprese attraverso il Fondo europeo per gli investimenti (Fei). L’Italia ottiene l’ok su sette proposte presentate per il Feis e altrettanti accordi tra Bei e intermediari finanziari per agevolare il credito alle pmi. Per quanto riguarda il primo gruppo, quello dei progetti che ottengono la garanzia del Feis, il disco verde è arrivato per interventi in settori come digitale, industria, trasporti e ricerca e sviluppo. Lo scorso maggio è stata la volta del Gruppo Arvedi, per l’ammodernamento dei suoi impianti per la produzione di acciaio con 100 mln di investimento della Bei e un investimento totale atteso da 227 milioni. Il 23 dicembre è stato perfezionato l’accordo tra Bei e Ferrovie dello stato (Fs) per un finanziamento di 300 milioni per l’acquisto di nuove carrozze viaggiatori destinate alle tratte regionali. Sugli altri cinque progetti non c’è l’ufficialità, ma sono stati approvati. Il primo è l’estensione della connessione internet ad alta velocità nel Centrosud della Penisola e dovrebbe esserselo aggiudicato Telecom per un finanziamento da 500 milioni. Un secondo concerne la modernizzazione di una raffineria petrolifera, per renderla più efficiente e ridurre l’impatto ambientale, e secondo indiscrezioni si tratta dell’Eni di Milazzo. Dal Feis passeranno anche risorse per l’ampliamento di un’autostrada per ridurre la congestione del traffico, dovrebbe essere la A4 Serenissima, la diffusione di contatori intelligenti per il gas e il sostegno a un programma di ricerca, sviluppo e innovazione nel settore delle bioplastiche e delle tecnologie di prodotto. Per quanto riguarda il Fei e le azioni per favorire l’accesso al credito per le pmi, dalla primavera 2015 a oggi sono state firmate intese con differenti istituti di credito, intermediari o fondi italiani e in particolare con: 21 Investimenti, Alcedo, Programma 101, Credem (due), Bper e Mediocredito Trentino-Alto Adige. Infine, poco prima di Natale, Fei, Cassa depositi e prestiti e Sace (Gruppo Cdp) hanno siglato due accordi di garanzia InnovFin e Cosme che destinano 1 miliardo alle pmi italiane, anch’essi con il sostegno del Feis. Si prevede che oltre 800 milioni di imprese possano beneficiarne.

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