Si chiama Jump ed è il nuovo servizio di bike sharing introdotto da Uber a Roma da solo un giorno

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Arrivano le prime confische di auto utilizzate per il servizio Uber Gli utenti non sembrano accogliere di buon grado il bike sharing di Uber e sui social già impazzano le polemiche per l’alto costo del noleggio e per la limitata area di utilizzo.

“Ho provveduto a disiscrivermi da Uber Jump. Costoso, limitato e, per quanto mi riguarda, totalmente inutile” scrive un ragazzo su Twitter. “Il nuovo servizio Uber Jump a Roma è ridicolo. Solo una piccola area – ovviamente centrale – della città è servita, e quindi io che abito in periferia dovrei andarmi a prendermi la bici in centro con l’automobile e poi non allontanarmi da lì” replica un altro.

E’ tutto così catastrofico e inutilizzabile? Diamo tempo al tempo. Per adesso Uber Jump copre centro storico e altri quattro quartieri di Roma (Eur, Coppedè, Monteverde Nuovo e Fleming) con un totale di 700 bici elettriche in condivisione a cui si aggiungeranno altre 2000 a breve (annuncia la sindaca Raggi).

E quindi dopo il noleggio con conducente, il food delivery, i servizi cargo e gli ultimi -innovativi- taxi volanti il colosso della sharing mobility punta, da oltre un anno, anche sulle biciclette elettriche. Nel 2018 ha acquistato la società newyorkese Jump Bikes per una cifra di circa 200 milioni di dollari e oggi ha iniziato ad estendere il servizio in molte città d’Europa.

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