Si riducono le richieste di mutui per surroga
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Il 40,2% della domanda di mutui ha invece come finalità un classico acquisto della prima casa. Il 5,3% l’acquisto della seconda casa, il 3,4% la ristrutturazione e un piccolo 2,6% il consolidamento di debiti o il bisogno di liquidità.

Lo rileva la Società Aessefin (www.aessefin.com).

Il mutuo più gettonato nella prima metà dell’anno è quello a tasso fisso, con il 64,4% delle richieste. Il 30,8% domanda invece il tasso variabile e il 3,4% il variabile con Cap. Di fatto, il 71,0% dei mutui concessi sono a tasso fisso e solo il 24,2% a tasso variabile, dato comunque in calo rispetto alle erogazioni del secondo semestre del 2015 che avevano visto ben il 75,7% dei mutui concessi con questo tasso.

Riguardo alla durata, vincono i 20 anni con il 26,7%, seguiti dal periodo 30-40 anni che guadagna l’1% rispetto allo scorso semestre e segna il 24%. Il 19,6% delle richieste è per una durata di 25 anni, mentre il 18,1% per 15 anni. Solo l’11,6% delle richieste è per un periodo uguale o inferiore ai 10 anni.

Si alza l’importo medio richiesto, passando dai 123.704 euro dello scorso semestre ai 126.944 euro di questo semestre. Per contro, l’importo medio dei mutui erogati è di 116.727 euro, in leggera ripresa rispetto al periodo precedente che aveva segnato 116.034 euro.

La percentuale della somma finanziata va dal 70 all’80% per il 29,6% delle richieste, dal 41 al 50% per il 16,3% delle richieste e dal 60 al 70% per il 16,2% della domanda. Solo il 9,2% richiede una percentuale inferiore al 30% e solo il 5,4% un loan to value maggiore del 90%.

Dal lato delle erogazioni, il loan to value che copre dal 70 all’80% è quello più consistente in termini percentuali con il 20,9%, seguito dall’intervallo 40-50%, che riguarda il 20,3% del totale delle concessioni.

Se guardiamo invece l’area geografica di provenienza delle richieste, vediamo come cresce il centro Italia con il 39,4% e aumenta di poco anche il Nord facendo rilevare il 37,5%. Solo il 15,9% della domanda proviene dal Sud e il 7,2% dalle Isole. Abbastanza allineati i dati delle effettive erogazioni, che segnano rispettivamente il 40,1% al Centro, il 39,7% al Nord, il 14,1% al Sud e il 6,1% nelle Isole.

La percentuale più alta dei richiedenti, il 45,1%, ha tra i 36 e i 45 anni, il 26,4% ha tra i 26 e i 35 anni, il 20,4% ha tra i 46 e i 55 anni. Solo il 6,2% ha più di 55 anni. La percentuale più importante delle erogazioni, il 48,1%, viene fatta a clienti con età compresa tra i 36 e i 45 anni.

Un’altissima percentuale di richiedenti, l’82,5%, ha un impiego a tempo indeterminato, mentre una percentuale ancora più alta di erogazioni, l’87,5%, ha richiesto lo steso tipo di posizione professionale. Notevole il gap tra i richiedenti che hanno un lavoro autonomo e le effettive erogazioni: sono il 9,5% contro il 5,5%.

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