Sindacati bancari: grandi manovre in Unisin, Dircredito e Ugl

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Nel mondo del credito sono in corso grandi manovre sul fronte sindacale. Già nelle prossime ore arriverà infatti la formalizzazione delle dimissioni di Aleardo Pelacchi da segretario generale di Unità Sindacale (Unisin), la sigla sorta a novembre 2011 dalla confluenza di Falcri e Silcea, due realtà storiche tra le minori delle nove organizzazioni di settore. Intanto si parla di colloqui ufficiosi, in corso sin dall’estate sinora a livello informale e limitati alle segreterie generali, su un’ipotesi di confluenza tra Dircredito, il sindacato delle alte professionalità del settore, e Ugl Credito. Ipotesi che secondo alcuni potrebbe estendersi anche a Sinfub, un’altra tra le sigle minori del credito.

L’impatto dell’accordo del 31 maggio tra Confindustria, Cgil Cisl e Uil
Fonti sindacali accostano questa fase di iperattivismo al combinato disposto del protocollo d’intesa su democrazia, rappresentanza e rappresentatività firmato il 31 maggio scorso tra Confindustria, Cgil, Cisl e Uil, che fissa al 5% la soglia minima di rappresentanza delle organizzazioni sindacali, con la disdetta del contratto decisa dall’Abi il 16 settembre. La soglia del 5% concordata tra Confindustria e sindacati confederali non si applica al mondo del credito, per il quale vige l’accordo sulle libertà sindacali firmato il 7 luglio 2010, che non è stato disdettato e ha redistribuito distacchi e ore di permesso in base al “peso” reale delle diverse sigle (all’epoca nove) . Ma i sindacalisti rilevano che il tema della rappresentanza è inserito anche nel contratto e temono che con la disdetta possa tornare in discussione l’attribuzione del numero dei dirigenti sindacali. Da qui una sorta di “mossa preventiva” per arrivare a un percorso tra confluenza delle sigle minori che le metta al riparo da eventuali “sbarramenti”. Confluenza già realizzata nel 2011 da Unità Sindacale.

Lo scontro in casa Falcri e la ripercussione su Unisin
Nei giorni scorsi, sul sito della Falcri, è stato convocato il 67° Consiglio nazionale della Falcri che si terrà a Tivoli (Roma) il pomeriggio dell’11 novembre e la mattinata del 12, per discutere di “dimissioni e surroghe”. Dal pomeriggio del 12 sino a tutto il 13 novembre si terrà invece il Congresso straordinario di Unità sindacale Falcri-Silcea, chiamato a dibattere di elezioni degli organismi dirigenti. Cos’è successo? È accaduto che, a metà settembre, il segretario generale Aleardo Pelacchi (in “quota Falcri”) è stato sfiduciato formalmente da sei dei nove segretari nazionali di Unisin. In vista del ricambio, Pelacchi dovrebbe formalizzare le sue dimissioni nelle prossime ore. Domani si dovrebbe anche riunire la segreteria nazionale della Falcri, per trovare soluzioni e candidature da proporre al consiglio nazionale di novembre. Non è dato sapere quali siano stati i motivi della sfiducia a Pelacchi, che era stato nominato dal congresso fondativo di novembre 2011, ma le tensioni paiono tutte interne alla componente Falcri, anche perché Sergio Mattiacci (vice segretario generale di Unisin proveniente dalla componente Silcea) non si è dimesso dalle sue cariche.

“Ammiccamenti” in corso tra Dircredito, Ugl e Sinfub
Per una nuova aggregazione che vive un passaggio delicato, un’altra potrebbe sorgere. Secondo fonti vicine alla questione, dall’estate sarebbero in corso colloqui ufficiosi, sinora restati a livello informale e limitati alle segreterie generali, su un’ipotesi di confluenza tra Dircredito, il sindacato delle alte professionalità del settore, e Ugl Credito. I colloqui, definiti “ammiccamenti” da alcune delle fonti coinvolte, avrebbero come ipotesi quella di arrivare a una Flb, una Federazione lavoratori bancari, ovvero un raggruppamento tra organizzazioni sindacali distinte in un superorganismo unitario di settore che poi si concretizzerebbe anche a livello di gruppi e aziende creditizi. Proprio come avvenuto a novembre 2011 con la fondazione di Unisin, in cui Falcri e Silcea sono rimaste sigle autonome a livello amministrativo ma si sono unite a livello di rappresentanza. In caso di confluenza, Dircredito e Ugl supererebbero un’ipotetica “soglia di sbarramento” della rappresentanza cher venisse fissata al 5% mentre la doppierebbero nel caso di eventuale adesione anche di Sinfub.

Una donna al vertice sindacale in Dircredito
Intanto, in occasione del Consiglio direttivo nazionale di DirCredito che si è svolto a Rimini dal 23 al 25 ottobre, Silvana Paganessi è stata eletta segretario generale aggiunto. Bergamasca di nascita e di residenza, Paganessi è da anni impegnata in ambito sindacale con diversi incarichi e oggi con delega sul gruppo Intesa Sanpaolo. Con la sua nomina, DirCredito rafforza il percorso iniziato da anni, improntato alla “modernità” come sottolineato dalla Paganessi al momento della sua elezione.

Ma le ipotesi non si fermano qui
Altre fonti sindacali fanno sapere che gli “ammiccamenti” tra sigle del settore non si esauriscono a quello tra Dircredito, Ugl e Sinfub, ma che altre ipotesi, sinora puramente teoriche, potrebbero coinvolgere i sindacati minori e anche alcune delle quattro organizzazioni maggiori (Fabi, Fiba/Cisl, Fisac/Cgil e Uilca). La famosa definizione di “foresta pietrificata” del mondo bancario appare dunque in via di superamento anche a livello sindacale. Intanto lo sciopero di giovedì 31 ottobre incombe e l’attivismo di tutte le sigle è al massimo, per una protesta che si configura come una cartina di tornasole della rappresentanza.

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