SISTEMA CONFIDI IMPORTANTE SOSTEGNO ALLE PMI, DATI IN SOFFERENZA

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Anche il mondo dei Confidi, a cui aderiscono oltre 84.000 imprese, vive le difficoltà economiche del tessuto produttivo e commerciale piemontese. Se ne è parlato nell’audizione del 23 ottobre della terza Commissione (Economia), presieduta da Raffaele Gallo (Pd), che ha spiegato come “l’accesso al credito da parte delle piccole e medie imprese piemontesi, è senz’altro un tema fondamentale anche della nostra azione di amministratori regionali”. Le consultazioni hanno visto prendere la parola Massimo Nobili e Andrea Giotti (Eurofidi), Pietro Mulatero (Unionfidi), Gianmario Caramanna (Confartigianato Fidi), Aldo Boffa (Cogart Cna) e Pasquale Sinatra (Asconfidi). I confidi presenti, “rappresentano 1,7 miliardi di stock garanzie, che permettono un beneficio per le PMI piemontesi di circa 3,5 miliardi di euro”, ha dichiarato Nobili.
Le sofferenze, tuttavia, sono esplose negli ultimi due anni: “Noi – ha detto Caramanna – siamo passati da circa 9,8 milioni del 2012 a 32 milioni del 2013. A settembre 2014, siamo a 33,8 milioni. E il dato – ha proseguito Giotti – è molto preoccupante specie in Piemonte. Noi lavoriamo in tutta Italia e la media delle sofferenze è di circa il 14%, in Piemonte arriva al 20%”.
Altro dato preoccupante, è il tipo di finanziamenti richiesti: “Se fino a qualche anno fa – ha ricordato Boffa – venivano chiesti soldi nel 70% dei casi per finanziamenti e nel 30% per aumentare la liquidità, quindi per brevi finanziamenti, oggi queste percentuali si sono totalmente ribaltate”.
“Il sistema dei Confidi – sottolinea il presidente Gallo – ricopre un ruolo fondamentale di sostegno alle imprese, soprattutto in un periodo in cui l’accesso al credito è limitato”. Tutte i consorzi di garanzia di Confidi hanno espresso la preoccupazione per il crescente ricorso all’accesso diretto al Fondo centrale di Garanzia, questo ha drasticamente ridotto il ruolo dei Confidi (-36%). I rappresentanti Confidi hanno chiesto alla Regione un intervento normativo attraverso al quale introdurre una soglia per l’accesso diretto al fondo centrale e al di sotto vincolarlo all’intermediazione dei Confidi. A fronte di questo intervento i Confidi si sono impegnati a garantire condizioni agevolate alle PMI, abbattendo le commissioni di garanzia fino all’80% non gravando sul sistema delle imprese ma salvaguardando il ruolo dei Confidi.

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