Solo gli operatori più solidi riusciranno ad iscriversi al nuovo albo delle società finanziarie
Solo gli operatori più solidi riusciranno ad iscriversi al nuovo albo delle società finanziarie

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Qualche giorno fa è stata pubblicata la Circolare 288 da parte di Banca d’Italia che fa chiarezza e regolamenta i nuovi aspetti operativi che incidono sulle società finanziarie e non solo.

I primi commenti che vengono da UFI, dalla voce di Massimo Marchesi, segretario generale, sono di sollievo per il definitivo superamento della lunga fase di incertezza che, però, ha consentito a diversi intermediari finanziari di predisporre le basi per poter richiedere la prevista autorizzazione.

In merito ai contenuti della nuova regolamentazione, sono stati confermati gli aspetti principali del documento posto in seconda consultazione.

Anche se l’auspicio di un maggior utilizzo del principio di proporzionalità non ha trovato piena applicazione, vi sono diverse novità di rilievo, sostiene sempre Massimo Marchesi, tra l quali si possono citare:

  • l’innalzamento del limite max del valore delle attività dei cosiddetti operatori minori portato da Euro 150 milioni a Euro 250 milioni
  • il recepimento di un suggerimento di UFI che riguarda la concreta attuazione dei modelli organizzativi, dei sistemi dei controlli, l’adeguamento dei sistemi di i.t. che potranno essere realizzati dopo che la società abbia ottenuto l’autorizzazione e in base ai termini indicati dalla società stessa. Quindi basta ad eventuali “investimenti al buio”
  • la possibilità di avvalersi dell’attività di tutoring di banche e di intermediari finanziari nei confronti delle società finanziarie per seguirle nella fase di start up.

“Ora è tutto pronto per dare il via ad una operatività diversa, che certamente farà selezione degli operatori più forti e solidi, ma che assicura loro certezze future; tra coloro che si iscriveranno nel nuovo albo, vi sono sicuramente le società che operano nella cessione del V stante i loro importanti volumi di attività, sottolinea ancora Marchesi”.

Siamo di fronte ad un mercato più chiaro i cui attori devono rispondere a regole sostanzialmente comuni e che sarà guardato sicuramente con interesse dagli investitori istituzionali.

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