Finora per la maggior parte statunitensi, britanniche e israeliane. Investimenti dai 500mila euro a 3 milioni, con una percentuale di quote acquisite che va dal 5 al 20 percento.
Spulciando Crunchbase è possibile dare uno sguardo d’insieme alle startup in cui Sweet ha investito finora. Sei ufficiali e di cui sono riportati numeri e dati. 4 quelle non ancora riportare, ma che riporta Fortune che ha intervistato Dorffer.
- Mifold, per esempio. La prima startup di cui hanno comunicato il closing. Febbraio 2016. Un seggiolino portatile che aiuta la postura e la sicurezza dei bambini in auto. Un anno fa avevano chiuso una campagna di crowdfunding con due milioni di euro.
- Poi Sweet ci investe, il primo fondo a crederci. Sempre lato sicurezza dei bambini in auto, Sweet investe poco dopo in Carfoldio.
- A ruota arriva Dogbuddy, londinese, definito dallo stesso Dorffer un Airbnb per dog sitter (uno dei founder Enrico Sargiacomo, è italiano).
- Ancora Uniplaces, un’app che aiuta gli studenti a trovare casa nel Regno Unito, e adesso non solo.
- E poi una fintech, 500 mila dollari in Earny, che semplicemente si descrive come «un’app che ti permette quasi sempre di avere indietro i soldi dei tuoi acquisti», quelli contestati, si intende. Customer e mobile.
- Come l’ultimo investimento in Drupe. Ma altri non sono ancora stati rivelati, non nella cifra. Come quello in, Sensay, descritta da Dorffer a Fortune come uno Slack che mette in contatto diretto i consumatori con milioni di utenti per ottenere risposte a domande sui prodotti.
Startup diversissime tra loro, dunque, accomunate da una strategia riassunta così: «Investiamo in quello che ci piace, e prendiamo le decisioni da soli». Con l’esperienza di King Digital se lo possono permettere. La società fondata da Zacconi in Svezia (poi spostata a Londra) è unanimemente considerata un modello di digital company. Il gioco più popolare è Candy Crush Saga, lanciato sul sito della King nel marzo 2011. Un anno dopo è stato lanciato su Facebook. Nel 2012 King aveva 30 milioni di utenti attivi. Nel 2013 diventarono 408 milioni. Due anni dopo l’exit per 5,9 miliardi ad Activision. E poi la sfida del venture. Ancora all’inizio ma interessante nei suoi sviluppi.