Troppi soldi dei venture vanno nelle mani di startup bizzarre
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Lo spiega il Financial Times che fa un raffronto tra Usa ed Europa e spiega cosa dovremmo invidiare agli americani.

Su 1.339 aziende statunitensi quotate in Borsa dal 1974 ad oggi circa il 42% ha ricevuto soldi da venture. Per avvalorare questo dato il Financial Times evidenzia come tre delle cinque aziende con la maggiore quotazione sul mercato (Apple, Google, Microsoft) abbiano ricevuto finanziamenti da venture.

Questa la spesa dei venture americani. Solo nel 2015 hanno finanziato aziende hitech per quasi 59, 1 miliardi di dollari, creando un divario con l’Europa difficile da colmare. Il Financial Times mette a confronto la valutazione di mercato di Apple, Google e Microsoft (1,555 trilioni di dollari) che è superiore a quelle delle 40 più importanti aziende francesi quotate in Borsa.

Eppure il lavoro dei venture europei non è stato così male. Due ricercatori della London School of Economics hanno fatto un raffronto tra i dati di investimenti di venture capital, 12,315 (in Europa) e 23,483 (in America). Risultato dello studio non ci sarebbe grande differenza negli affari, nella redditività delle IPO tra Europa e America.

Il Financial Times lancia un allarme e spiega come troppi soldi dei venture siano stati investiti (in America come in Europa) in idee bizzarre senza nessuna speranza di fare profitti, inflazionando il mercato con valutazioni fuori misura.  Con molte startup che da “unicorni” si sono trasformate “in cadaveri”. Powa ne è uno degli ultimi esempi più evidenti.

«Quello che fa la differenza qui o in America è l’esperienza dei venture e degli imprenditori del settore in cui fanno business, le loro competenze» spiega il Financial Times.

Il successo di un venture capital e di una startup è legato molto di più che alla disponibilità e all’accesso al capitale: «Sono i fattori esterni, quelli che contano di più. Una buon sistema universitario, leggi chiare che proteggono la proprietà intellettuale e una forza lavoro competente che proviene da ogni parte del mondo». Questo è quello che l’Europa dovrebbe invidiare all’America secondo il Financial Times.

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