Un’insegnante padovana giovedì scorso si è recata a Venezia per un giro con un’amica ed ha pagato 24 euro per 2 caffè. Conoscendo i prezzi del posto, le due donne hanno scelto un bar ai piedi del Ponte di Rialto al posto degli storici caffè del centro. Nonostante questo, al momento del conto è arrivata la sorpresa: “Erano le 18.30 e ordiniamo due macchiatoni che consumiamo al banco. Faccio due chiacchiere con il barista al quale chiedo un paio di informazioni, poi mi accingo a pagare e vedo che il conto è di 24 euro! 12 euro a macchiatone”.
“Ho pagato perché ero scioccato” ha spiegato la donna. “Ho sentito che era una truffa – ha aggiunto – ma ci sono rimasta così male che non sono riuscita a reagire. Ora, a distanza di qualche giorno, il ricordo di quell’episodio mi martella la testa. Che vergogna! Che vergogna e ho bisogno di dirlo e di denunciare questo comportamento”. L’insegnante allega anche una fotografia dello scontrino, dove non è specificato il tipo di consumazione ma riporta solo la scritta “Banco”. Il gestore del bar si difende e parla di probabile errore: “Da noi un macchiatone al tavolo viene 3 euro, 1,20 al bar. I prezzi sono tutti esposti, in quattro listini ben visibili: è impossibile che la signora abbia pagato quella cifra. Fosse capitato a me avrei chiamato i carabinieri” ha dichiaro il gestore. “La nostra clientela è veneziana, non abbiamo menù per turisti, non vorrei che la signora abbia pagato lo scontrino errato”.