ABI, dal credito al consumo riparte l’economia

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Nel corso dell’incontro tenutosi da Abi e Assofin (Associazione del credito al consumo e immobiliare) l’attenzione si è focalizzata sul settore del credito al consumo e in particolare su mutui e prestiti bancari. Il convegno ha sottolineato la sempre maggiore contrazione della domanda di credito da parte delle famiglie italiane, causata dalla minore disposizione all’indebitamento e dalla difficoltà dell’accesso al credito.

«Stando ai dati», ha dichiarato Chiaffredo Salomone, Presidente di Assofin, «oltre il 60% degli italiani ha scelto di comportarsi in questo modo». Duro il monito nei confronti degli istituti di credito che, al fine di ridurre la rischiosità dei prestiti personali, tendono ad effettuare una selezione sempre più accurata del cliente. «Il ruolo del credito dovrebbe essere quello di sostenere i consumi e permettere all’economia di espandersi, ma in questo nuovo contesto occorre rivedere l’intero sistema», ha proseguito Salomone.

Guardiamo ai dati: le erogazioni nei primi 9 mesi del 2012 sono scese del 57% per le finalità come l’acquisto o la ristrutturazione di un’abitazione. La diminuzione arriva addirittura al 62% la domanda di prestiti generici.

«Non si può più cinicamente pensare che la crisi economica porti influenze positive sui crediti erogati dalle banche e dagli intermediari finanziari, perché, al contrario, risulta evidente che la contrazione del reddito reale dei consumatori ha portato questi ultimi ad assumere un atteggiamento più che prudenziale, evitando completamente il ricorso al credito bancario per timore di restare drammaticamente indebitati», ha aggiunto Umberto Filotto, segretario generale di Assofin.

La difficoltà delle famiglie è confermata dai dati della Banca Centrale: tra il 2007 e il 2010 le famiglie indebitate con le banche sono passate dal 24 al 21% e, solo nel 2012, da gennaio a settembre sono stati erogati mutui per poco più di 21 miliardi di euro. «Tuttavia, occorre prestare attenzione anche al fatto che le condizioni delle famiglie italiane sono rimaste nel complesso stabili nonostante le condizioni generali, proprio perché hanno ridotto al minimo il loro indebitamento e hanno investito i loro risparmi in attività a basso rischio», ha ricordato Salvatore Rossi, Vice direttore generale della Banca d’Italia.

Il convegno ha insistito sulla funzione estremamente importante del credito al consumo nella crescita economica di un Paese e, nella fattispecie, nel percorso di risanamento dei consumi del mercato interno italiano. L’auspicio dei presenti è che sia il sistema finanziario a dare l’esempio, intervenendo al più presto con iniziative comuni improntate a una maggiore trasparenza della comunicazione con il cliente, e tese alla tutela delle famiglie e delle imprese.

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