Banca d’Italia ha deciso di mantenere il coefficiente della riserva di capitale anticiclica allo zero per cento
Il difficile governo in banca uic

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Nel terzo trimestre del 2016 lo scostamento del rapporto tra credito bancario e PIL dal suo trend di medio-lungo periodo (credit-to-GDP gap), calcolato sulla base della metodologia standard, è rimasto negativo per circa nove punti percentuali, in peggioramento rispetto al trimestre precedente. Secondo la metodologia sviluppata dalla Banca d’Italia, che tiene conto delle caratteristiche specifiche del ciclo creditizio nel nostro paese, il divario sarebbe negativo per circa sette punti percentuali2. Indicazioni analoghe provengono dall’analisi del rapporto tra credito totale e PIL, riferito al secondo trimestre del 2016 (l’ultimo per il quale si dispone di informazioni complete.

La condizione macrofinanziaria dell’economia italiana, pur in miglioramento grazie alla ripresa economica, resta complessivamente debole. Il tasso di disoccupazione, pressoché invariato negli ultimi mesi, è ancora su livelli storicamente elevati. La dinamica del credito bancario al settore privato è leggermente positiva, ma il tasso di crescita del credito alle imprese continua a essere prossimo allo zero. La quota di prestiti deteriorati (al lordo delle rettifiche di valore), pur in leggero calo, rimane su valori elevati. I prezzi degli immobili in termini reali rimangono ben inferiori al loro livello di lungo periodo.

 

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