Bassilichi-Accenture a un passo dal back office Mps

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E’ quasi fatta per la vendita delle attività di back office del Monte dei Paschi di Siena . Se non ci saranno colpi di scena dell’ultimo minuto, ad aggiudicarsi uno dei business più interessanti in palio sul mercato italiano saranno, insieme, Bassilichi edAccenture . Le due società sono state infatti individuate dal Cda della banca come “joint bidders con i quali continuare la negoziazione in esclusiva”.
A rivelare il nome dei probabili vincitori di una gara a cui hanno partecipato i maggiori operatori del settore è stato Bernardo Mingrone , Cfo di Mps, nel corso della conference call di presentazione dei risultati semestrali di Rocca Salimbeni. L’operazione, infatti, ha significative ricadute sul bilancio della banca e rappresenta uno dei passi previsti nel piano di ristrutturazione presentato alle autorità europee. Nel suo complesso, l’esternalizzazione del back office coinvolge circa 1.100 dipendenti, “in linea con quanto annunciato al mercato e discusso con i sindacati”, ha precisato Mingrone.
La scelta di trattare in esclusiva con il duo Bassilichi-Accenture è la conclusione di un processo di selezione del partner che va avanti da più di un anno, con periodi di serrato confronto tra i pretendenti e la banca, supportata dall’advisor Value. Le condizioni poste dal Monte dei Paschi per il futuro partner sono state giudicate subito molto sfidanti per gli operatori, in particolare – ma non solo – quelle relative alle garanzie occupazionali. In sostanza, Rocca Salimbeni non intendeva realizzare una semplice esternalizzazione che spostasse eventuali problemi ed inefficienze al di fuori del perimetro della banca, ma trovare una soluzione seria e duratura nel tempo con un partner industriale che garantisse livelli di servizio elevati e, insieme, anche una dote di clienti, bancari e non, per assicurare un maggiore volume di attività alla nuova società da costituire. Inoltre, si voleva comunque mantenere una consistente presenza operativa nell’area senese, anche per i riflessi sul territorio, importanti per una banca come il Monte. A luglio, prima dell’ultima selezione, erano rimasti in gioco quattro candidati principali, di cui tre internazionali. La scelta di Bassilichi e Accenture di unire le loro singole proposte sembra essere stata determinante per superare gli altri competitor, offrendo una risposta complessiva più vicina alle richieste della banca.

Un’accoppiata vincente

Nessuna indiscrezione è ancora trapelata sui termini della proposta avanzata da Bassilichi e Accenture, né su come i due partner intendano suddividersi il business e le responsabilità che ne derivano. Bassilichi, tra i principali operatori italiani del Business Process Outsourcing, è storicamente il partner di riferimento del Monte dei Paschi nel back office, con Rocca Salimbeni presente anche nel capitale della società con una quota diretta di circa il 12%. Un legame forte e consolidato che, però, non ha determinato una corsia preferenziale per l’assegnazione. L’alleanza con Accenture, che porta in dote presenza internazionale, rete complementare di clienti ed esperienza maturata in più Paesi, consentirà – se l’operazione andrà effettivamente in porto – di costituire un polo indipendente d’eccellenza nei servizi amministrativi bancari e assicurativi, basato in Toscana ma con respiro europeo. Proprio quello che aveva in mente Fabrizio Viola , Amministrato Delegato di Banca MPS.
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