Confermati i vertici di Bnl
Bnl, parte la fase due del piano

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L’assemblea degli azionisti, che ha approvato il bilancio 2014, ha nominato ieri il nuovo consiglio di amministrazione, composto da 11 membri, che resterà in carica fino all’approvazione del bilancio 2017. Nel cda siederanno Luigi Abete, Fabio Gallia, Roger Abravanel, Jean Clamon, Beatrice Cossa Dumurgier, Mario Girotti, Bernard Lemée, Paolo Mazzotto, Silvia Merlo, Stefano Micossi e Jean-Paul Sabet.

Luigi Abete è stato confermato dall’assemblea dei soci alla presidenza dell’istituto, mentre il nuovo cda ha, poi, confermato Gallia nel ruolo di amministratore delegato e direttore generale della banca, conferendogli ampie deleghe gestionali.

L’assemblea ha anche approvato il bilancio 2014 di Bnl, che aveva registrato impieghi in calo del 2,2% rispetto al 2013 «a causa del protrarsi del rallentamento selettivo dell’attività con le imprese e gli small business e nonostante un moderato incremento degli impieghi a privati». I depositi hanno visto una flessione del 6,8% a seguito della riduzione mirata sulle componenti più onerose, in particolare nel segmento imprese. Positiva la performance nella raccolta indiretta, con un incremento significativo nei comparti dell’assicurazione vita (+18,7%) e dei fondi comuni (+24,9%). Il private banking, poi, ha evidenziato un aumento del 5,2% delle masse gestite rispetto al 2013. Il margine di intermediazione nel 2014 è stato in lieve calo (-0,6%) rispetto al 2013, attestandosi a 3.219 milioni di euro. Il margine di interesse è invece diminuito dello 0,3%, mentre le commissioni hanno visto un calo dell’1,3%. Il risultato lordo di gestione si è attestato a 450 milioni di euro, con un calo limitato allo 0,5% rispetto all’anno precedente.
Sui risultati dell’istituto e le prospettive futuro l’amministratore delegato del gruppo Bnp Paribas, Jean-Laurent Bonnafé aveva dichiarato in occasione della diffuzione dei dati 2014: «Nel quadro generale di persistente debolezza dell’economia italiana, Bnl ha sempre realizzato in questi anni una performance migliore rispetto a quella del settore. E alla fine del 2014 abbiamo registrato una flessione dei casi di default. Ci sono insomma dei segnali di ripresa. L’Italia dovrebbe essere inoltre uno dei Paesi più avvantaggiati dal calo dell’euro e dei prezzi del petrolio. Quindi siamo convinti che nel 2015 inizierà per Bnl una fase di calo del costo del rischio, che si accelererà l’anno prossimo».

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