La fase 2 del 730 precompilato sta per partire
prestazione occasionale

Ancora nessun commento

Dopo le aspettative per il lancio e per la messa a disposizione del primo modello “preparato” dalle Entrate online dal 15 aprile scorso, ora sta per essere sbloccata la funzione di modifica o accettazione. Dal 1° maggio, infatti, chi volesse archiviare la pratica con la dichiarazione dei redditi inviandola all’Agenzia potrà farlo. Difficile attendersi per quest’anno una valanga di accettazioni. Anzi a prevalere dovrebbe essere chi modificherà o integrerà il 730 precompilato, perché mancheranno molte spese a partire da quelle mediche e farmaceutiche (entreranno solo nel 2016) che danno diritto alla detrazione del 19 per cento. La stima effettuata sul campione molto rappresentativo dei circa tre milioni di 730 gestiti lo scorso anno dal Caf Cisl è che nel 73,5% dei casi potrebbe essere introdotta una detrazione o una deduzione diversa da quella già inserita dalle Entrate (interessi passivi su mutui, assicurazioni, contributi alla colf o seconda o successiva rata di bonus per lavori in casa e risparmio energetico). Ma le cifre rischiano di essere anche più alte. Se si guarda la scomposizione a livello territoriale, infatti, la percentuale più alta di integrazioni o modifiche dovrebbe concentrarsi nelle regioni del centro-nord, con punte anche dell’80% in Toscana e Lombardia. A leggere nel dettaglio i numeri, ci sono almeno due ordini di spiegazioni. In primo luogo, nelle regioni settentrionali ci sono dichiarazioni con spese sanitarie superiori al 70% (in Lombardia, per esempio, si arriva anche al 73%). In secondo luogo, «abbiamo riscontrato che nelle dichiarazioni reddituali presentate nelle regioni del Nord – spiega il presidente del Caf Cisl, Pietro Cerrito – le spese per ristrutturazioni o risparmio energetico sono più frequenti e di importo medio più elevato, a conferma di un quadro socio-economico più generale che vede una distribuzione del reddito e una conseguente disponibilità di spesa maggiore nelle aree settentrionali piuttosto che in quelle centro-meridionali». E proprio l’attrattività dei bonus per i lavori in casa, per mobili ed elettrodomestici e per la riqualificazione energetica rappresenta una variabile che a conti fatti potrebbe anche far crescere la percentuale di integrazioni. La stima del 73,5% è «prudenziale» spiega Cerrito perché l’incremento delle spese per tali interventi iniziati nel 2014 potrebbe contribuire «in modo significativo ad avvicinare tale percentuale al 78/80%».
A questo si aggiunge un’ulteriore incognita (però al momento non quantificabile): l’eventualità che i contribuenti modifichino anche i dati indicati dalle Entrate in relazione ai redditi o ai bonus già presenti. Nei giorni scorsi, l’Agenzia ha precisato che per predisporre i modelli 730 precompilati ha effettuato un’attenta analisi delle informazioni pervenute da banche e assicurazioni filtrandole secondo criteri stringenti, basati anche sul confronto con le dichiarazioni dell’anno precedente e sull’eventuale recupero delle detrazioni effettuato a seguito di controlli formali.
Per ora i riscontri sono stati fatti da chi ha scelto il «fai-da-te» ed è entrato autonomamente nella sua precompilata, mentre nei prossimi giorni entrerà più nel vivo l’attività di Caf e intermediari delegati. Man mano che saranno autorizzati a entrare, questi ultimi potranno toccare con mano la corrispondenza tra le informazioni presenti nella precompilata e la documentazione presentata dai contribuenti.
Non bisogna dimenticare, però, che la modifica comporta per così dire un costo. Per chi procede da solo una variazione che incide sull’imposta o un’integrazione significa non avere lo scudo dai controlli formali sugli oneri comunicati alle Entrate e non poter ottenere i rimborsi oltre 4mila euro senza passare da un vaglio preventivo dell’Agenzia. Allo stesso tempo, la modifica tramite Caf o professionista abilitato rischia di far scattare la responsabilità extra large con l’obbligo poi di rispondere di maggiori imposte, sanzioni e interessi. Anche per questo i diretti interessati stanno cercando di serrare i tempi per l’assicurazione: «Confidiamo di trovare presto soluzioni ragionevoli – precisa Cerrito – e ci stiamo muovendo in tal senso».

Facebook
Twitter
LinkedIn
Pinterest
Reddit
Tumblr
Telegram
WhatsApp
Print
Email

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

ALTRI ARTICOLI