E’ in continua evoluzione il modo di relazionarsi con il cliente
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Anche il mondo finanziario è coinvolto in questi cambiamenti e sempre di più il modello della relazione con il cliente, in particolare quello retail, è messo alla prova. Aziende, banche e istituti finanziari si trovano oggi a competere con avversari nuovi, fino a ieri ben lontani dall’essere percepiti come competitor: social network, comparatori, comunità di consumatori e le cosiddette Fintech, sono solo alcuni dei player che bussano alla porta.
Per rispondere in modo deciso a queste necessità, occorre adottare approcci user-centered, chiamando al tavolo di lavoro anche e in primis il cliente finale; utilizzare tecnologie che consentano di ridurre i tempi di sviluppo e, allo stesso tempo, garantiscano elevate performance; sfruttare appieno le tecnologie Big Data per interpretare le esigenze del cliente e reagire immediatamente.
Nelle realtà più evolute si sta assistendo a vere e proprie rivoluzioni organizzative, che abbandonano i modelli sviluppati alla fine degli anni 90, ritenuti non più adeguati.

In un’epoca in cui i competitor sono a un click di distanza, è fondamentale riuscire a distinguersi, a fidelizzare il cliente e ad anticipare i tempi.
Approcci agili e lean permettono di raggiungere questi obiettivi. Coinvolgendo gli utilizzatori finali nelle fasi di design e test di nuovi servizi e interfacce, e lavorando secondo un approccio incrementale allo sviluppo, è possibile aiutare le aziende ad andare on line in tempi rapidi con un prodotto capace di coprire i bisogni primari del mercato di riferimento, riducendo il time-to-market e favorendo la competitività.

Un simile approccio contiene i rischi progettuali, migliora naturalmente l’accettazione del prodotto da parte di consumatori, e riduce il numero di rework necessari abbattendo i costi progettuali e innalzando la qualità.

Sul fronte dello sviluppo della applicazioni software – cuore di ogni attività odierna – il Reactive Manifesto rappresenta la possibilità di definire in modo nuovo le modalità di progettazione dei sistemi informativi.
I quattro principi su cui si basano i sistemi reactive – responsive, resilient, elastic e message driven – permettono di ottenere sistemi flessibili, scalabili ed event-driven. Un sistema responsive è in grado di affrontare le criticità molto rapidamente garantendo qualità del servizio. La resilienza consiste nel fatto che in caso di guasti il sistema riesce a isolare e contenere il problema, evitando che si propaghi e che blocchi i servizi. L’elasticità permette di gestire in modo flessibile aumenti o diminuzioni dei carichi e una migliore programmazione delle risorse. Infine, l’approccio message driven consente di utilizzare le risorse solamente quando effettivamente necessarie. Ma per ottenere tutto ciò occorre anche un linguaggio di programmazioneadatto: Scala.

Fondata nel 2009 a Treviso, Databiz offre consulenza e realizza soluzioni applicative avanzate. Votata all’eccellenza del risultato, sposa la competenza tecnologica con la user experience e la conoscenza approfondita dei processi di business, soprattutto in ambito finance.
Databiz è stata la prima azienda certificata da Typesafe per la consulenza e il training in Italia, ed è inoltre partner autorizzato alla rivendita della Typesafe Reactive Platform.
Databiz è in costante ricerca di personale qualificato e coltiva il proprio know-how investendo fortemente in Ricerca e Sviluppo, in particolare negli ambiti delle reactive application, dei Big Data e della user experience.

Se alla fine degli anni 90 l’innovazione nella programmazione si chiamava Java, oggi sta prendendo il nome di Scala, il linguaggio che unisce la programmazione a oggetti con quella funzionale e consente notevoli risparmi di tempo e risorse. Nel 2014 Scala è stato premiato all’InfoWorld’s Technology of the Year come “uno dei principali attori mainstream per i decenni a venire”. Sono tante le caratteristiche che rendono Scala adatto ad attori dell’innovazione (l’hanno adottato per esempio Linkedin, Twitter, e molte istituzioni finanziarie come Morgan Stanley, Visa, Bank of America, Goldman Sachs, Hsbc).
Performante, versatile e adattabile, Scala rende il codice più snello e leggibile, e quindi più manutenibile e al riparo da errori. Piace agli sviluppatori, che si stanno organizzando in una comunità ricca, coinvolta e produttiva, garantendo supporto ed evoluzioni continue del linguaggio. Nato sulla piattaforma Java, è appetibile per le aziende anche per la sua interoperabilità, che permette di preservare gli investimenti degli sviluppi in Java.

Il volume dei dati che le aziende ha accumulato in questi anni hanno raggiunto dimensioni impensabili fino a qualche anno fa.
Il problema è identificare il modo con cui questi dati possono essere analizzati, interpretati e utilizzati: ma è sicuro che l’analisi e lo sfruttamento di questa enorme mole di dati abiliterà la nascita di una nuova economia, fondata sul dato digitale e sul suo valore.

Le tecnologie Big Data consentono di estrarre valore (in termini di business) da questi dati, sfruttando nuovi paradigmi, adeguati a gestire in real time relazioni e collaborazioni tra i diversi attori, consentendo anche importanti ritorni in termini commerciali.
In sintesi, le tecnologie Big Data consentono di realizzare “sistemi intelligenti” che sono in grado di consentire un’ottima conoscenza del cliente (anagrafiche, distribuzione geografiche, prodotti, reddito, ecc.), individuarne i trend, le esigenze, i comportamenti, definirne le relazioni, consentire un intervento tempestivo al fine di valutare eventuali azioni.
In altre parole, creare un rapporto digitale con i propri utenti, soprattutto guardando alle nuove esigenze della Digital Generation.

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