Si è scoperto con un post su Facebook chi sarà managing director italiano della società di venture nata nel 1997 a New York: Raffaele Mauro, pesarese, bocconiano, ultimo lavoro in Intesa Sanpaolo come Head Finance for Innovation.
Perché è una buona notizia per l’Italia? Endeavor è un network che si muove su scala globale. E con un solo obbiettivo: fare crescere la produzione di beni e servizi legati al mondo dell’innovazione usando la la leva del portafogli dei propri venture capital. Con in testa chiaro l’obbiettivo che ogni azienda dovrebbe avere: gli utili. Crea nuovi imprenditori, startup, e imprese. Nell’etimo, endeavor in inglese vuol dire appunto “impresa”. Ed è quello che fa. Fa crescere imprese e imprenditori, e ne fa diventare player importanti della digital ecomomy. Nel network di Endeavor si entra solo dopo una selezione dei venture che ne possono fare parte.
Chi è Raffaele Mauro, primo ad di Endeavor in Italia? Pesarese di nascita, ha studiato alla Bocconi e negli States (Singularity e Harvard) prima di tornare in Italia e lavorare per Intesa. Si è occupato da sempre di venture, aiutando le imprese a trovare capitali, talenti e nuovi mercati. Ha lavorato in P101 Ventures, Annapurna o OltreVentures. Il suo profilo Linkedin è aggiornato giovedì 18 febbraio, quando ha scritto: «I am delighted to announce that I am approaching a new and exciting professional journey: today I started my activity as Managing Director at Endeavor Italy». Sui social da mercoledì sera quando ha cominciato a circolare la notizia si sono visti decine di aguri a Mauro, da Linda Rottemberg (cofounder Endeavor) a Salvo Mizzi, da Gianluca Dettori a Stefano Bernardi.
Cosa fara Endeavor Italia? «Il nostro obiettivo primario sarà quello di sostenere gli scale-up di impresa e gli imprenditori interessati al successo del sistema nel suo complesso, generando ricchezza, occupazione e crescita economica il nostro paese» ha scritto Mauro su Facebook. «La nostra ambizione è di accompagnare l’ecosistema italiano nell’essere sempre più evoluto, rilevante, aperto e legato a network globali». E infine un auspicio, e un augurio, a fine post: «Che la forza sia con noi».