C’è da scommetterci che l’elenco non sarà breve. «Va sostituito il limite assurdo degli otto miliardi, che non trova alcuna spiegazione, con la soglia dei 30 miliardi fissata dalla Bce per definire le banche di interesse sistemico», ha anticipato Stefano Fassina (minoranza Pd) specificando che gli emendamenti di «gruppi di deputati del Pd» saranno frutto di «valutazioni condivise, trasversali e non ascrivibili alla minoranza». Modifica che escluderebbe l’Etruria dalla riforma. Tra le altre proposte allo studio nel Pd figura, aggiunge Fassina, «il reintegro del voto capitario e il limite del diritto di voto in assemblea rispetto alla quota di possesso». Altri emendamenti ruoteranno sull’inclusione nel decreto solo delle banche quotate e delle banche vigilate (dalla Bce). Di sicuro c’è, anche all’interno del Pd, molta voglia di limitare la portata del decreto. Il capogruppo in commissione Finanze alla Camera, Marco Causi ha precisato che non ci saranno emendamenti di gruppo ma per quanto riguarda la soglia di otto miliardi (che fa scattare la trasformazione in spa) Causi, che è anche relatore al provvedimento, invita a considerare la proposta avanzata nei giorni scorsi in audizione dal presidente dall’Antitrust. Giovanni Pitruzzella aveva indicato il «criterio alternativo, rispetto alla definizione di una soglia dimensionale quantitativa predeterminata, costituito dalla quotazione in Borsa e/o l’appartenenza a un gruppo bancario all’interno del quale vi sono società in forma di società per azioni». Molti parlano anche di inserire un tetto massimo al diritto di voto (anche con soglie molto basse, del 2-3% del capitale) e di riconoscere il voto multiplo ai soci che al momento della trasformazione in spa fossero già azionisti da due anni.
John Elkann ha ottenuto 83 milioni di euro dal dividendo Stellantis
Stellantis ha approvato nei giorni scorsi i dividendi.