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Seduta all’insegna del nervosismo nei principali mercati azionari di Asia ed Europa. Le Borse asiatiche orfane di Wall Street che è rimasta chiusa per il Thanksgiving hanno pagato il brusco calo della Cina.

A Shanghai il selloff si è intensificato nel pomeriggio, innervosendo anche gli investitori d’Europa. L’indice composito ha chiuso in calo del 5,48%, Shenzen del -6,1% e il Chinext del 6,1%. Il paniere CSI300 ha visto una flessione del 5,38%.

A Pechino i gruppi di brokeraggio accusano pesanti ribassi anche a doppia cifra: le autorità cinesi hanno lanciato una serie di inchieste per presunte violazioni delle leggi di trading. Altrove nella regione hanno chiuso in rosso anche gli indici ASX, Nikkei (Giappone) e Kospi (Corea del Sud).

A Piazza Affari, tensione su Buzzi Unicem, dopo che l’antitrust ha aperto un’istruttoria contro la big del cemento e altre tre concorrenti del settore. Hanno passato a pieni voti i test Srep sulla liquidità della Bce Mediobanca, Intesa SanPaolo e Bpm le migliori. Promossa anche Mps.

Sul valutario euro parte poco distante dagli 1,06 dollari ma lo scenario preventivato è ancora più cupo per la moneta unica. Ormai un sempre più vasto numero di analisti che prevede il raggiungimento del livello di parità addirittura entro fine anno. Tra le materie prime, sempre sotto pressione il petrolio.

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