Sia che vengano utilizzati a scopo commerciale per fare ispezioni industriali, foto aeree, controllo delle frontiere, consegne di emergenza, verifica delle coltivazioni o semplicemente per fini ricreativi da milioni di persone, i droni – denominati anche aeromobili a pilotaggio remoto (APR) – rappresentano un business da molti miliardi di dollari e offrono tecnologie efficaci in vari settori. Tuttavia, la presenza di molti droni nei nostri cieli solleva anche nuove questioni di sicurezza, che vanno dalle collisioni agli scontri, fino agli attacchi informatici e al terrorismo.
Per garantire la sicurezza dei servizi degli APR, sono necessarie la sistematica
registrazione di questi aeromobili, assieme ad una solida educazione e formazione degli operatori; questo è quanto emerge dal nuovo rapporto “Rise of the Drones: Managing the Unique Risks Associated with Unmanned Aircraft Systems” della sezione aviazione di Allianz Global Corporate & Specialty (AGCS).
“Ad oggi gli incidenti o i rischi di incidenti che hanno coinvolto i droni sono stati tali da far temere un forte aumento della probabilità di collisioni e di altri eventi”, afferma James Van Meter, un Aviation Practice Leader di AGCS.
Si prevede un aumento nella quantità di droni in circolazione, visto che sono sempre più piccoli, più economici e più facili da utilizzare – oltre al fatto che le modifiche normative, soprattutto negli USA, ne permettono l’ingresso più facilmente: la Federal Aviation Administration (FAA) statunitense prevede che entro la fine del 2016 negli USA saranno presenti oltre 600.000 droni, impiegati solo per fini commerciali – tre volte il numero degli aeromobili con equipaggio attualmente registrati. Inoltre, è prevista la presenza di 1,9 milioni di droni per uso ricreativo. Complessivamente, il mercato dei droni dovrebbe raggiungere o superare 4,7 milioni di unità, entro il 2020, e il mercato delle applicazioni commerciali della tecnologia dei droni dovrebbe passare da 2 a 127 miliardi.
“Nel prossimo decennio gli APR ad uso commerciale aumenteranno notevolmente poiché sono in grado di effettuare varie operazioni, sia semplici che pericolose”, spiega Thomas Kriesmann, Senior Underwriter General Aviation di AGCS. Di conseguenza, si prevede una diminuzione degli infortuni sul lavoro, come la caduta di operai dal tetto durante le ispezioni edili, e il relativo calo degli indennizzi ai lavoratori. I droni, in futuro, potranno anche risolvere i problemi e ridurre i costi in molti altri settori, in tutto il mondo in via di sviluppo e in situazioni di catastrofe. Gli utilizzi previsti comprendono la consegna di sangue e vaccini in luoghi remoti dell’Africa, lo spegnimento di incendi, la disinfestazione, ma anche la consegna di pizza e caffè.
Anche gli assicuratori utilizzano sempre più i droni, per rendere più semplice e sicura la valutazione dei rischi di costruzione o dei progetti infrastrutturali. Inoltre, anche la gestione degli indennizzi può essere resa più rapida ed efficace utilizzando i droni per verificare i danni dopo grandi catastrofi. Ad esempio, quando lo scorso anno alcune aree di Tientsin, in Cina, furono rese inaccessibili da gravi esplosioni, le immagini ad alta definizione riprese dai droni dopo gli scoppi furono confrontate con foto antecedenti all’evento per determinare quanti veicoli fossero stati distrutti. Allianz appoggia anche il mercato “pilot-to-business”, si veda FairFleet, che collega i piloti alle aziende che necessitano di APR, offrendo copertura assicurativa e servizi di gestione e liquidazione dei sinistri.
Tuttavia, devono essere presi in considerazione nuovi rischi e l’eventualità di un uso scorretto della tecnologia dei droni. Per quanto riguarda la sicurezza, le due questioni prioritarie sono rappresentate dalle collisioni in volo e dalla perdita di controllo. Una collisione in volo potrebbe verificarsi qualora il pilota non riesca a vedere e quindi ad evitare in tempo gli altri velivoli, in particolare quelli che solitamente volano sotto i 150 metri, come gli elicotteri, gli aerei agricoli e gli aerei nel momento del decollo o dell’atterraggio. Lo scorso anno, i rapporti relativi agli avvistamenti di droni da parte di piloti, cittadini e forze dell’ordine sono quintuplicati negli USA, mentre in altre parti del mondo, come in Cina, a Dubai e nel Regno Unito, vi sono stati alcuni rischi di collisioni.
La perdita di controllo, invece, può avvenire se si verifica un guasto nel sistema o se il drone vola oltre la portata del segnale. AGCS prevede un rischio maggiore di perdita di controllo dovuta a interferenze di frequenza e ad altri fattori. Ad esempio, se un pilota perde il controllo di un drone durante l’ispezione ad un edificio, può provocare una responsabilità totale che può superare facilmente i 5 milioni di $ nel caso in cui il drone precipiti su un camion o all’interno di un negozio. Anche un piccolo drone può causare da solo un danno da 10 milioni di $ se entra in contatto con il motore di un aereo. Un altro pericolo emergente è la potenziale minaccia terroristica che potrebbe provenire da droni che mirano ad infrastrutture sensibili come impianti nucleari o a eventi dal vivo. Altri possibili scenari includono gli hacker che prendono il controllo di un volo aereo, provocando uno scontro, oppure che interferiscono con il segnale radio per trasmettere dati registrati importanti dall’aereo ad un’altra stazione di controllo (“spoofing”). Oltre a ciò, intorno ai droni sorgono altre questioni pubbliche relative alla privacy.
Una delle questioni principali riguarda la mancanza di standard e normative coerenti che guidino l’utilizzo sicuro degli APR nel mondo. “In molti Paesi, gli standard di addestramento dei piloti e di manutenzione sono pochi o assenti”, spiega Van Meter. “Oltre alle normative, la formazione continuerà ad essere essenziale per garantire l’uso sicuro dei droni”. La formazione ha un ruolo cruciale nella riduzione del rischio di incidenti, e l’inesperienza dei piloti è una causa principale della perdita delle attività. La formazione dovrebbe includere lo studio della meteorologia, delle istruzioni di emergenza, delle leggi sul traffico aereo – incluse le norme di volo sugli edifici – la manutenzione del sistema, il calcolo del tempo di volo e l’ uso delle immagini della videocamera a bordo.
In molti Paesi del mondo la registrazione dei droni non è obbligatoria, il che permette l’anonimato dell’utente in caso di incidente. “Tuttavia, in futuro, l’identificazione del drone e del suo operatore saranno essenziali per garantire una responsabilità adeguata”, afferma Kriesmann. “Prima o poi si renderanno necessari schemi di registrazione simili a quelli delle auto”.
L’assicurazione può proteggere sia gli operatori che il pubblico dai rischi di collisioni in volo, ma anche dai danni fisici o ai beni, così come dai danni a terzi. Ad essere esposti ai rischi sono i produttori, i proprietari e gli operatori di droni, ma anche le aziende che vendono e operano con gli APR.
La cosiddetta assicurazione sui droni è un’area in rapida crescita nel settore assicurativo, e offre varie coperture a seconda dell’utilizzo che se ne fa.
“Che gestiate un bar o un’azienda di trasporto su camion, vi serve un’assicurazione. La stessa cosa vale per i droni”, spiega Van Meter. “La maggior parte degli operatori commerciali di APR richiedono almeno 1 milione di $ di copertura assicurativa per proteggersi dalle esposizioni ai rischi”.
Se si realizzassero le previsioni di crescita per il settore commerciale, negli USA, entro la fine del 2020, il mercato assicurativo dei droni potrebbe valere oltre 500 milioni di $. A livello mondiale, il suo valore si avvicinerebbe ad 1 miliardo di $.