Il fenomeno crowdfunding: di cosa si tratta?

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La parola crowdfunding deriva dall’inglese “crowd” che significa “folla” e “funding”, ovvero “finanziamento” e rappresenta un processo collaborativo di più persone che utilizzano le proprie finanze personali mettendole in comune al fine di sostenere organizzazioni o persone; si tratta quindi di una sorta di mobilitazione di risorse e di persone che contribuiscono a realizzare un finanziamento dal basso.

Le attività finanziate appartengono alle più varie tipologie, dalla ricerca scientifica alle tragedie umanitarie, dal sostegno alle campagne elettorali ai progetti imprenditoriali innovativi e al giornalismo partecipativo.
Le campagne di raccolta fondi vengono nella maggior parte dei casi realizzate tramite web e possono essere rivolte ad una determinata finalità ed unicamente per uno specifico progetto, oppure realizzate tramite la formazione di piattaforme di crowdfunding, ovvero siti internet che hanno funzione di intermediari e sono finalizzati all’incontro fra gli utenti che intendono offrire denaro e i promotori di progetti che vorrebbero richiederne il finanziamento. Queste piattaforme di incontro possono essere sia generaliste, quando contemplano progetti in diverse aree di interesse, sia tematiche quando si specializzano nella raccolta di progetti in un determinato settore.

Le piattaforme di crowdfunding inoltre consentono una maggiore facilità nella creazione e nella diffusione di una campagna, riducendo le difficoltà e i costi e rendendo il processo accessibile a tutti, in quanto è possibile contribuire alla maggior parte dei progetti donando anche cifre molto basse.

Esistono varie tipologie di piattaforme: quelle basate sulle ricompense, dette anche“reward-based”, consentono ai donatori di ricevere una sorta di ricompensa, che può essere un semplice ringraziamento sul web oppure qualcosa di più tangibile, ad esempio una prenotazione di un ordine per un prodotto non ancora disponibile sul mercato. Si stima che circa i due terzi delle piattaforme esistenti siano del tipo reward-based. In genere quando si utilizza questo modello viene fissato un obiettivo riguardo alla somma da raggiungere prima che vangano effettuate le transazioni finanziarie: quando non si raggiunge il target, generalmente le transazioni non verranno effettuate e il finanziamento non andrà a buon fine. Ci sono anche tipologie in cui il finanziamento viene effettuato a prescindere dal raggiungimento della somma prefissata, oppure modelli in cui le somme già erogate, in mancanza del raggiungimento del target, vengono dirottate verso altri progetti da finanziare.

Alcune piattaforme sono basate su azioni finanziarie, le cosiddette “equity-based”, nelle quali la somma fissata come target viene suddivisa in parti uguali e coloro che contribuiscono a finanziare il progetto ricevono in cambio delle azioni a prezzo fisso, quindi si tratta di una vera e propria forma di investimento. La tipologia equity-based è proposta in due diversi modelli: il modello club, una forma di investimento chiusa in cui le offerte vengono effettuate solo dai membri del gruppo e non da tutto il pubblico, e il modello cooperativa, in cui gli investitori formano una cooperativa con riconoscimento legale.

La tipologia relativa alla “microfinanza” infine consente di effettuare dei microprestitiraccolti da un gruppo tramite un intermediario e offerti a una persona o una piccola azienda che non ha la possibilità di accedere ai prestiti erogati delle banche o dalle finanziarie, oppure esiste la possibilità per un singolo di prestare denaro ad un altro singolo senza la presenza di intermediari.

In fenomeno del crowdfunding ha fatto rilevare una diffusione in continuo aumento nel corso degli ultimi anni e, consistendo in una modalità di credito alternativo, contribuisce ad escludere le banche o altri intermediari dai processi di finanziamento, anche a causa della crescente sfiducia nei confronti della finanza che si è diffusa negli ultimi anni di crisi e recessione.

La novità non è tanto nell’idea di finanziare un progetto tramite investitori o un’attività di beneficenza attraverso la raccolta di fondi, quanto nel concetto stesso che è insito nella modalità del crowdfunding: la nozione di “microfinanza”, le piccole somme che quando vengono riunite possono fare la differenza, un concetto che si può ritrovare anche nella concezione democratica dei social media, che offrono il modo di rendere possibili i cambiamenti dal basso tramite l’azione popolare, l’insieme di piccole azioni che singolarmente non avrebbero effetto, ma che una volta aggregate possono provocare una catena di reazioni con notevoli e imprevedibili effetti.

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