In Mps i fondi puntano su Falciai

La lista Assogestioni quest’anno non c’è, qualche fondo potrebbe votare quella presentata da Axa ma non è affatto escluso che diversi optino per la terza, quella presentata da Alessandro Falciai, new entry all’interno dell’azionariato del Monte dei Paschi che però nelle settimane scorse ha già fatto professione di stabilità e ha assemblato una serie di candidature di alto livello, a partire da quella di Stefania Bariatti (presidente di Sias, docente di diritto internazionale all’Università di Milano, ex socio e ora consulente dello studio Chiomenti), Daniele Bonvicini (professionista specializzato in m&a e diritto societario, da un anno entrato con la sua boutique milanese in Rödl & Partner) e Maria Elena Cappello (attualmente nel board di Sace).

La prova del nove si avrà in assemblea, difficilmente alla prima convocazione fissata per oggi e alla seconda di domani: con ogni probabilità quella valida sarà giovedì, quando – alle urne del rinnovo del board – si avrà il polso esatto dell’interesse dei diversi soci, grandi e piccoli, noti e meno noti, per la sorte del Monte, alla vigilia di un nuovo maxi aumento di capitale. I rapporti di forze tra i soci – e di riflesso nel board – sono in via di definizione e in questo ambito si guarda con particolare interesse a Falciai e al consenso che saprà raccogliere intorno alla sua lista depositata con l’1% del capitale, diversi azionisti stanno valutando di dare il proprio sostegno all’imprenditore, che sul Monte ha investito di tasca propria e si è già detto pronto a sottoscrivere l’aumento pro quota.
Intanto, ieri pomeriggio si è riunita la deputazione amministratrice della Fondazione Mps, che ha delegato il presidente Marcello Clarich a intervenire in assemblea; non si è parlato, invece, della lista condivisa con gli altri due pattisti approvata a marzo, che ha visto il presidente in minoranza in particolare sul nome di Fiorella Bianchi, che ha autocertificato la propria indipendenza. La valutazione finale spetterà al nuovo board del Monte, mentre in Fondazione – dove la ferita è ancora aperta – se ne parlerà di nuovo nelle prossime settimane.
Sempre ieri, in serata, il giudice del lavoro Delio Cammarosano ha annullato in primo grado l’esternalizzazione dei dipendenti del consorzio operativo di Banca Mps che erano passati a Fruendo, società formata da Bassilichi e Accenture. Pertanto, Rocca Salimbeni è stata chiamata a riassumere i 250 lavoratori passati, il 1 gennaio 2014, alla joint venture creata da Bassilichi (60%) e Accenture (40%) a cui Mps aveva ceduto i servizi di Back office: per il giudice la procedura di cessione di ramo d’azienda è da considerarsi nulla.

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