L’agenda d’appuntamenti in Italia della commissaria Margrethe Vestager è davvero densa
L'agenda d’appuntamenti in Italia della commissaria Margrethe Vestager è davvero densa

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La danese Margrethe Vestager incontrerà oggi i principali interlocutori della politica economica italiana: dal ministro dello Sviluppo Federica Guidi al ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, dal suo omologo italiano Giovanni Pitruzzella al Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, che vedrà a colazione. E argomenti di discussione non mancheranno a cominciare dal provvedimento sulla concorrenza per il quale il ministro Guidi darà assicurazioni che il governo intende riproporre anche l’anno prossimo una legge annuale. Ma di certo il piatto forte rimangono le banche. Al commissario il ministro dell’economia e il governatore racconteranno certo quanto è stato già fatto sul terreno della riforma della governance , con la riforma delle popolari l’autoriforma delle fondazioni e i provvedimenti approvati all’inizio dell’estate. Questi ultimi tra l’altro già finalizzati a contenere i cosiddetti non performing loans. L’eredità dei sette anni di crisi sui bilanci delle banche italiane ha assunto, come si sa, la forma di uno stock di crediti deteriorati che nelle stime del Fondo monetario internazionale sfiora i 320 miliardi. Proprio per questo, all’inizio di agosto sono stati varati sia il decreto che accelera l’esecuzione delle procedure fallimentari sia le disposizioni che rendono deducibili nell’anno le nuove perdite su crediti, con ciò contribuendo a ridurre l’ammontare degli attivi fiscali differiti(un aggregato che in passato aveva attirato l’attenzione della Commissione). Ma non è un mistero che il cuore delll’interlocuzione tra Italia e Bruxelles, da molti mesi a questa parte, riguarda la possibilità di istituire un veicolo per lo smaltimento dei crediti deteriorati, ovvero una “quasi” bad bank . E su questo, finora, la Commissaria ha lasciato filtrare il proprio scetticismo, affermando in un’intervista che «bisogna proprio essere certi che sia effettivamente necessaria» e sottolineando, alla vigilia del suo arrivo a Roma, che non siamo affatto alle battute finali per iol varo del progetto. Oggi, dunque, potrà essere un’utile occasione per un chiarimento, si spera decisivo, anche perchè il Tesoro si dice fiducioso che entro fine anno a una misura di questo tipo si arriverà.
Sempre in tema di credito, è probabile che arrivi oggi in consiglio dei ministri il decreto attuativo della direttiva europea Brrd che contiene anche le norme sul bail in delle banche, recepita dal Parlamento in via definitiva a inizio di luglio. Dopo il via libera alla legge di delegazione europea, era stata aperta una consultazione pubblica. Il bail-in è uno strumento di risoluzione che si attiva qualora l’azzeramento del capitale non sia sufficiente a coprire le perdite. Ciò consente alla Banca d’Italia (autorità nazionale di risoluzione) di svalutare alcune categorie di crediti vantati da terzi nei confronti della banca, così come di convertire quei crediti in azioni al fine di soddisfare esigenze di ricapitalizzazione. Con le nuove norme, nessun creditore può subire perdite maggiori di quelle che avrebbe sopportato in caso la banca fosse stata sottoposta a liquidazione coatta amministrativa secondo la normativa oggi in vigore. La direttiva invece elenca esplicitamente alcune categorie di crediti che sono escluse dal contributo alla risoluzione della crisi bancaria. Ad esempio, oltre che i depositi protetti (cioè i depositi ammessi al rimborso da parte di un sistema di garanzia dei depositi, fino a 100.000 euro), sono escluse le passività garantite, le disponibilità detenute dalla banca per conto del cliente (per esempio il contenuto della cassetta di sicurezza o i titoli depositati in un conto apposito), o i crediti da lavoro o dei fornitori.
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