Le aziende della provincia di Cuneo credono nella ripresa e coltivano un forte ottimismo sul futuro a breve
In provincia di Cuneo le aziende hanno registrato notevoli segnali di ripresa, volano le attese sugli ordini, gli impianti sono al pieno utilizzo, oltre al livello medio del ciclo economico normale, mentre si fanno sempre più robuste le aspettative in merito alla redditività.
Mauro Pastore eletto presidente della sezione Finanza di Unindustria

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In provincia di Cuneo le aziende hanno registrato notevoli segnali di ripresa, volano le attese sugli ordini, gli impianti sono al pieno utilizzo, oltre al livello medio del ciclo economico normale, mentre si fanno sempre più robuste le aspettative in merito alla redditività. Sono più solide le previsioni di investimento, su livelli mai raggiunti dal 2009, così come si delineano come assai favorevoli le prospettive in merito all’occupazione, facendo giustizia degli allarmi che erano stati legati alla fine del blocco dei licenziamenti, come conferma il calo a livelli fisiologici, i più bassi in Piemonte, del ricorso previsto alla cassa integrazione. La fiducia si stabilizza anche nel settore dei servizi, sebbene gli investimenti restino deboli, ma con un notevole incremento delle prospettive di assunzione.

In sintesi – come hanno illustrato Mauro Gola e Giuliana Cirio, presidente e direttore generale dell’associazione datoriale, affiancati da Elena Angaramo, responsabile del Centro studi che ha curato la ricerca – la Granda conferma il ruolo di locomotiva della ripresa a livello regionale, forte anche della diversificazione produttiva che la caratterizza.

Il presidente regionale di Confindustria Marco Gay, ospite d’eccezione della conferenza stampa, accompagnato dal segretario generale Paolo Balistreri, ha parlato di eccellenza cuneese, tale anche per il numero di settori in cui ci si attende un’evoluzione positiva, attestata tra l’altro dal pieno utilizzo degli impianti, dalle prospettive dell’occupazione (+17,7% il saldo fra ottimisti e pessimisti, livello mai raggiunto dalla crisi globale del 2009) e da quelle del ricorso alla cassa integrazione (5,6% la quota delle aziende che la prevedono, tornando ai livelli precedenti il Covid). Ha quindi evidenziato come l’obiettivo della crescita stabile al 3 per cento annuo per il Piemonte sia alla portata, visti gli indici attuali, con vari comparti già tornati ai livelli del 2019, sebbene occorra prestare attenzione al rischio di un tasso inflattivo in salita connesso all’aumento dei costi delle materie prime ed energetici. In campo occupazionale, ha invece rimarcato il problema della carenza di specializzazioni, destinato a diventare sempre più significativo, di pari passo con la transizione industriale dei prossimi anni. Di conseguenza – ha aggiunto – rafforzare e rendere strutturale la collaborazione con il mondo dell’istruzione e della formazione è ormai un imperativo assoluto. In ultimo ha promosso a pieni voti la campagna di vaccinazione e l’introduzione del green pass nei posti di lavoro, elemento di sicurezza per imprese che, dopo le traversie affrontate nel recente passato, non potrebbero sopportare nuovi stop alla produzione.

Da Mauro Gola, presidente di Confindustria Cuneo, è arrivata quindi una sottolineatura all’export, che traina l’economia della nostra provincia e, nei primi sei mesi dell’anno, ha superato il livello ragguardevole raggiunto nello stesso periodo del 2019. Giuliana Cirio, in conclusione, ha segnalato come il trend positivo riguardi anche Confindustria Cuneo, a cui da gennaio si sono associate 82 nuove aziende, redendo plausibile il superamento di quota +100 entro il 2021.

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