Sofferenze bancarie a quota 198 miliardi
recesso

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A tanto ammontano le sofferenza bancarie, cresciute vertiginosamente negli anni della crisi: nel 2008 non superavano i 40 miliardi. Un aumento che ha dilatato enormemente il bisogno di professionisti in grado di gestire quella montagna di crediti diventati difficilissimi da incassare. Lo conferma uno studio di Italfondiario, gruppo leader nella gestione in outsourcing dei crediti finanziari e commerciali, secondo il quale la domanda di Asset manager (Am) che gestiscono i portafogli di Npl, i «Non performing loans», è in forte crescita, tanto che si può valutare un bisogno di 2.000 specialisti nei prossimi 3-5 anni.
Il problema, però, è che attualmente sul mercato ci sono pochissimi professionisti con le caratteristiche adatte. «L’Am deve avere competenze legali per interfacciarsi con giudici e tribunali», spiega Gianluca Cervello, responsabile operations di Primus Capital che gestisce 2,8 miliardi di Npl. «In più — aggiunge — deve possedere competenze quantitativo-finanziarie, oltre che informatiche per saper utilizzare i sistemi gestionali».
Insomma, un mixer di capacità, a cui va aggiunta anche l’abilità negoziale, oggi difficilmente concentrate in una singola persona. Per questo ci sono società di gestione che stanno puntando su percorsi di formazione autogestiti. Tra le altre c’è proprio Italfondiario, che ha realizzato un percorso di specializzazione interno, l’Italfondiario Academy, per preparare i nuovi Am. Ha selezionato 1.500 curricula e ha scelto 60 giovani, laureati in Giurisprudenza o Economia, per un corso di tre settimane. Alla fine i 40 migliori otterranno un contratto a tempo determinato di un anno, che probabilmente porterà poi a un tempo indeterminato. Entro l’inizio del 2016 lancerà una nuova edizione dell’Academy.
Riccardo Serrini — amministratore delegato di Prelios Credit Servicing, altra società tra i principali player del settore dei crediti deteriorati (9 miliardi di Npl gestiti) — spiega che i professionisti che lavorano in Prelios vengono chiamati Loan manager. «Abbiamo specialisti più senior rispetto ai nostri concorrenti ma prevediamo anche un piano di assunzioni per giovani laureati in Giurisprudenza o Economia: fanno degli stage da noi e i migliori vengono assunti».
La previsione di una consistente accelerazione di domanda di Am proviene del resto non solo dai service che gestiscono gli Npl in outsourcing, ma anche da una richiesta che dovrebbe arrivare dalle banche, orientate a gestire dall’interno i crediti non performanti. In questa direzione, per esempio, si è già mossa Intesa Sanpaolo con la costituzione di Capital Light Bank.

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