Si tratta di un importante successo mai raggiunto prima nel settore lattiero-caseario che rende accessibile a tutti i consumatori l’intera filiera del prodotto attraverso la semplice scansione di un QRcode posizionato sulle confezioni delle mozzarelle.
“Il progetto, dopo un prototipo iniziale lanciato a marzo 2019, vive oggi in una versione implementata grazie anche alla preziosa collaborazione degli operatori che guidano i nostri 45 allevamenti certificati dislocati fra la Piana del Volturno e l’Agro Pontino – dichiara Luigi Griffo, presidente e amministratore delegato”. La soluzione, basata sulla piattaforma EY OpsChain Food Traceability – la prima al mondo a essere caratterizzata completamente da un concept open source con notarizzazione su blockchain Ethereum – consente una piena e reale trasparenza nel raccontare la filiera e la qualità certificata delle mozzarelle di bufala campana Dop, fornendo dati puntuali sui soggetti di filiera, il lotto di produzione, quantità e asset digitali, coinvolgendo, appunto, tutti gli attori adibiti alla raccolta del latte presso gli allevatori e rendendo disponibili più dati dinamici lungo il processo di produzione. Il consolidamento del progetto è stato realizzato attraverso il rafforzamento di diverse aree.
Vi è infatti l’utilizzo di una soluzione Optical Character Recognition per l’accesso diretto alla pagina web che mostra la storia del prodotto semplicemente inquadrando il QRcode e il codice di tracciabilità. Inoltre, dai primi riscontri sul lancio in fase start up è risultato che il consumatore ha bisogno di maggiori informazioni sulla tecnologia che sta dietro questo progetto di tracciabilità: per questo motivo la landing page è stata rinnovata con maggior focus sugli aspetti di approfondimento del progetto Blockchain per informare il consumatore circa la tecnologia utilizzata e sulle ragioni dell’uso della Blockchain per la tracciatura di filiera.
Il consumatore è quindi in grado di vedere da quali lotti di raccolta del latte provenga la mozzarella acquistata con dettaglio anche della percentuale di contribuzione al lotto di ciascun allevatore. Allo stesso modo è possibile seguire il percorso che effettua il latte ogni giorno dagli allevamenti fino allo stabilimento Spinosa. Particolare attenzione è dedicata alle analisi effettuate da Spinosa all’arrivo del latte, prima, durante e dopo la fase di produzione. È possibile seguire tutto il processo di produzione fino al confezionamento e alla data di uscita del prodotto dallo stabilimento. Tutti questi step di produzione hanno con sé il certificato di registrazione in Blockchain dove è possibile ricostruire l’intera storia di ciascun asset digitale che rappresenta il prodotto fisico. La tecnologia Blockchain applicata alle filiere produttive permette di creare dei token, degli oggetti digitali che non sono replicabili, da associare agli oggetti fisici che da tracciare (materie prime, semilavorati e prodotti finiti) lungo tutta la filiera, legando a ogni passaggio di ciascun oggetto l’ownership, la responsabilità dell’attività, una marcatura temporale e altri dati rilevanti. In questo modo, si può migliorare la visibilità in tempo reale di quello che accade nel processo produttivo e distributivo e avere sempre disponibile un audit di quello che è accaduto con le relative responsabilità.