Ubi Banca, chiude i conti del 2014 in rosso
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Il 2014 si è chiuso in rosso per Ubi Banca. L’istituto guidato dal ceo Victor Massiah ha registrato lo scorso anno una perdita consolidata di 725,8 milioni, rispetto a un utile di 250,8 milioni nel 2013, a seguito della contabilizzazione di 882,7 milioni di impairment su avviamento e asset intangibili. Al netto delle poste non ricorrenti, il risultato si attesterebbe a 146,5 milioni, in crescita del 46,2%. Il cda ha proposto un dividendo di 8 centesimi per azione contro i 6 centesimi distribuiti sul 2013 La svalutazione per 882,7 milioni, ha precisato Ubi Banca, non avrà alcun nessun impatto sulla redditività reale. Determinerà anzi, già a partire dal 2015, un vantaggio annuo in termini di minori oneri relativi all’ammortamento degli intangibili svalutati, pari a circa 6 milioni.

Il Common Equity Tier 1 ratio phased-in a fine dicembre era pari al 12,33% dal 13% di settembre, mentre il Cet1 proforma stimato a regime è pari all’11,5% dal 12% di settembre. Il peggioramento dei ratio, ha spiegato la banca, è essenzialmente riconducibile all’aggiornamento annuale dei parametri di rischio, dice la nota.

Per quanto riguarda il comparto del credito, il 2014 ha visto rettifiche su crediti per 929 milioni (incluse le evidenze dell’aqr) rispetto ai 943 milioni del 2013. Il passaggio di crediti in bonis a crediti deteriorati è diminuito del 36,2%.

Il margine d’interesse, pari a 1,81 miliardi, ha segnato una crescita del 3,9%, le commissioni nette sono aumentate del 3,3% a 1,23 miliardi, mentre gli oneri operativi sono scesi dell’1,6% gli oneri operativi a 2,1 miliardi.

Quanto all’inizio del 2015, “le prime indicazioni sono migliori del previsto”, ha commentato l’a.d. Massiah: “abbiamo una crescita nel mese di gennaio positiva che segue una seconda parte dell’ultimo trimestre del 2014 che ha visto rimbalzare gli impieghi dopo una tendenza negativa della prima parte”

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