Crowdfunding in Italia: si è diffuso rapidamente negli ultimi anni
Lievita in fretta il giro d’affari delle piattaforme di crowdfunding in Italia

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Il termine Crowdfunding, che racchiude in sé i concetti di folla (crowd) e finanziamento (funding), ha in realtà un significato ben più profondo che per certi versi può essere sintetizzato come una reinterpretazione della raccolta fondi nell’era digitale.

I motivi principali della rapida diffusione del crowdfunding sono da ricercare nella situazione geopolitica globale e nella crescente diffusione dei social media. Infatti, generalmente parlando, il crowdfunding consiste nell’utilizzare Internet per la raccolta di capitale da gruppi di persone con interessi comuni al fine di finanziare un progetto o un iniziativa.

In questo contesto, gli elementi che compongono il fenomeno possono essere visti come uno scambio di informazioni (idee e progetti) e di capitale (fondi) tra persone o gruppi di persone (crowd), attraverso strumenti informatici (social media, social network), in un ambiente virtuale (Internet).

Se come concetto, la raccolta fondi online, non rappresenta una grossa novità, la principale innovazione portata dal crowdfunding è rappresentata dal modo con il quale vengono utilizzati gli strumenti informatici disponibili oggi. La capacità dei social media di raggiungere, coinvolgere ed emozionare un vasto numero di persone, costituisce l’elemento essenziale per ottenere un finanziamento attraverso una campagna.
I portali online specializzati, meglio noti come piattaforme di crowdfunding, nelle sue più recenti evoluzioni, hanno dimostrato di avere l’abilità di raggiungere svariate comunità a supporto di: imprenditori, artisti, musicisti, designers, progetti locali, etc… Il modello di business delle piattaforme di crowdfunding, nella maggioranza dei casi, si basa su una percentuale che viene trattenuta dalla somma di denaro raccolta per il progetto finanziato. Il supporto fornito sotto forma di donazione o finanziamento, si è sviluppato sotto varie forme che si differenziano in base alla natura dello scambio tra l’investitore/donatore ed il progetto. Gli imprenditori o le persone alla ricerca di un finanziamento tramite crowdfunding possono offrire delle ricompense alle persone che hanno effettuato un investimento nella loro idea secondo diverse modalità.

Il modello più diffuso, in Italia e nel mondo, è rappresentato dal donation/rewards crowdfunding. Secondo tale modello, a seguito di una donazione, è prevista un tipo di ricompensa di carattere non finanziario (un gadget, un prodotto, un meeting con il creatore dell’idea, un ringraziamento sotto varie forme, etc…).

La crescente difficoltà di accesso al credito da parte delle PMI, ha contribuito allo sviluppo di un nuovo modello, l’equity crowdfunding. Il modello equity prevede un finanziamento sotto forma di capitale di rischio al fine di ottenere delle quote di partecipazione nella società.
In Italia, il crowdfunding è diventato un fenomeno di grande interesse, soprattutto a partire dallo scorso anno quando fu’ introdotto nel report “Restart, Italia!” commissionato dal Ministero dello Sviluppo Economico. Nel 2013, la Consob, dopo varie ricerche e consultazioni con esperti del settore, è arrivata alla pubblicazione della normativa su l’equity crowdfunding che permetterà alle start-up innovative di raccogliere fondi attraverso le piattaforme di crowdfunding registrate presso un registro Consob; tutelando l’investitore e l’imprenditore.
Nonostante qualche critica riguardante l’eccessiva regolamentazione, l’Italia è stato il primo stato Europeo ad adottare una normativa per questo settore.

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